WELFAREUDINE Un nuovo bando del valore di quasi un milione di euro 938.160 mila euro per la precisione - per iniziative e progetti coerenti alle linee di indirizzo fissate...
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UDINE Un nuovo bando del valore di quasi un milione di euro 938.160 mila euro per la precisione - per iniziative e progetti coerenti alle linee di indirizzo fissate dall'amministrazione regionale. È quello dedicato alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni che animano il terzo settore del Friuli Venezia Giulia e di cui ha dato annuncio ieri a Trieste l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi parlando di «metodologia di lavoro improntata al dialogo» nell'ambito della costituzione prossima di un tavolo tecnico e trasversale alle direzioni regionali, nel quale elaborare le regole per una nuova governance del terzo settore.
IL BANDO
Nello specifico il bando è rivolto a due tipologie di progetti: quelli a valenza territoriale regionale (150mila euro) e quelli a valenza territoriale d'ambito dei servizi sociali dei comuni (788.160 euro). Le iniziative devono essere necessariamente presentate da un soggetto attuatore in partenariato con uno o più soggetti co-attuatori. Il numero di partnership sarà considerato un elemento premiante ai fini della valutazione dei progetti. Tra le aree prioritarie d'intervento: lo sviluppo della cultura del volontariato nei giovani, l'individuazione delle situazioni di fragilità, la prevenzione delle dipendenze, il contrasto alle solitudini involontarie negli anziani, l'inclusione delle persone disabili, la promozione della rilevanza del risparmio idrico e della riduzione delle acque, oltre alla sensibilizzazione per la mitigazione del cambiamento climatico.
LA REGIONE
Il vicegovernatore, sottolineando come il terzo settore rappresenti «uno straordinario patrimonio che abbraccia diverse competenze», ha spiegato la scelta della Regione di istituire un tavolo tecnico per fissare un metodo di governo del sistema. «Lo facciamo - ha puntualizzato Riccardi in discontinuità rispetto al passato, in quanto non esiste un unico modo per affrontare le fragilità: ci sono infatti quei casi che non rendono possibile un ritorno al mondo del lavoro e richiedono un tipo di assistenza, mentre c'è chi, pur trovandosi in uno stato di momentanea difficoltà, può tornare attivo sul piano occupazionale. Servono quindi risposte differenziate, anche perché la nostra gente non vuole sussidi ma chiede lavoro». Presente anche l'assessore regionale agli Enti locali Pierpaolo Roberti che ha posto invece l'accento sulle micro-associazioni che un domani, con l'applicazione dei regolamenti attuativi della legge statale, ben difficilmente andranno ad iscriversi all'albo nazionale. «Queste realtà - ha detto l'assessore rappresentano un supporto spesso strategico per i piccoli comuni e di questo terremo conto in sede legislativa per salvaguardare gli equilibri sociali del territorio». Dal canto suo, l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen ha individuato il tema della famiglia come «campo d'azione determinante» per sovvertire l'andamento demografico della popolazione regionale che registra da una parte un aumento del numero di persone anziane e dall'altra il calo delle nascite. «C'è la massima disponibilità - ha concluso Rosolen - per quei progetti che prevedono interventi a favore della famiglia 0-100', intesa come la base fondante della nostra società, ma che in questi anni è stata stretta nella morsa delle nuove povertà che hanno generato situazioni di fragilità tanto nei bambini quanto negli anziani. Un disagio per il quale va programmata una significativa opera di prevenzione».
Elisabetta Batic
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Il Gazzettino