«Penso che a nome della Lega parlerà il segretario federale, la Lega è sotto attacco». Così Matteo Salvini si è limitato a rispondere ai giornalisti che ieri gli hanno...
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Ma oggi - è ormai evidente - il pilastro intorno al quale ruoterà il discorso di Salvini sarà un altro: l'attacco alla magistratura che ha bloccato i conti correnti della Lega dopo la condanna del partito alla restituzione di 48 milioni di euro di finanziamenti pubblici usati a fini privati. Salvini userà questo argomento anche per rilanciare il vero tema destinato ad emergere nei prossimi mesi: la competizione con Forza Italia per la leadership nel centro-destra. Sul palco a Pontida, già pronto, campeggia infatti lo slogan Salvini premier accanto al Sì ai referendum per l'autonomia e al classico Forza Lega.
La scelta è all'evidenza tutt'altro che casuale. Lustrare il proprio brand classico è una operazione base del marketing politico per lanciare la leadership del segretario federale in vista delle elezioni politiche del 2018. E' già accaduto per esempio al comizio di Ferragosto a Ponte di Legno. Per questo l'iniziale scaletta è stata cambiata per consentire ai tre governatori regionali, Luca Zaia, Giovanni Toti e Roberto Maroni, di tirare la volata al comizio finale di Salvini.
Che già ieri ha messo a punto le prove generali. «La Lega è sotto attacco», ha ribadito Salvini ai Giovani Padani. La priorità, adesso, non è più lanciare il referendum per l'autonomia di Lombardia e Veneto, ma mobilitare il popolo leghista e lanciare una campagna mediatica contro la sentenza rossa che secondo il Carroccio è stata voluta da una magistratura che vuole eliminare la Lega dalla scena politica.
Un messaggio trasversale. Ufficialmente Salvini attaccherà il fronte avversario composto da Pd e magistratura e anche dai 5 Stelle ma in realtà nella scaletta è prevista più di una frecciata contro gli alleati di Forza Italia e dei Fratelli d'Italia che in queste ore non hanno dato prova di solidarietà dopo l'intervento della magistratura sui conti bancari leghisti.
«Pensano di mettere fuori legge il terzo partito italiano attraverso magistrati che fanno politica - ha sottolineato ai suoi collaboratori - Ma non ci fermiamo. Democraticamente arriveremo al governo».
Il segretario della Lega ieri ha voluto stroncare Luigi Di Maio, che si è candidato a premier per il Movimento 5 Stelle: Di Maio temibile, hanno chiesto i giornalisti? «Sì, come la Raggi per i romani. Mi fanno ridere le proposte sia di Renzi sia di Di Maio. La vera alternativa siamo noi», ha risposto Salvini.
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Il Gazzettino