Mongol Rally, Caterina e Piero sulla Pamir Road

Mongol Rally, Caterina e Piero sulla Pamir Road
L'AVVENTURAROVIGO La più grande avventura del mondo ha portato la rodigina Caterina Secchieri a superare la strada del Pamir. E ora l'equipaggio Alboreto is nothing punta dritto,...

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L'AVVENTURA
ROVIGO La più grande avventura del mondo ha portato la rodigina Caterina Secchieri a superare la strada del Pamir. E ora l'equipaggio Alboreto is nothing punta dritto, almeno a guardare l'orizzonte, verso la Mongolia. È ancora lunga la strada verso il traguardo, ma dalle alture dell'elevata regione montuosa dell'Asia centrale, sembrerà sicuramente più vicino.

COLLEGHI ALLA MASERATI
L'ingegnere rodigina e i tre colleghi di lavoro alla Maserati, in corsa al Mongol Rally 2018 su un furgoncino Subaru Libero del 1991, ribattezzato Piero, hanno affrontato la seconda strada internazionale più alta del mondo dopo quella del Karakorum. Caterina Secchieri e gli Alboreto is nothing si sono innestati sulla Pamir Road, altrimenti conosciuta come M41, a Dusanbe, la capitale del Tagikistan. Da qui la strada attraversa Khorugh e alcuni dei principali fiumi della regione, che è un nodo orografico tra alcune delle catene montuose più alte del mondo. La strada del Pamir fa parte della Via della Seta ed è percorsa da millenni.
SODDISFAZIONE

Abbiamo fatto la Pamir! Super Piero! commentano i quattro ingegneri in viaggio per beneficenza, che puntano a raggiungere entro il 25 agosto il traguardo di Ulan Ude, nel cuore della Siberia. Di mezzo ci sono ancora il Kirghizistan e la Cina, ma dopo aver superato una delle strade più belle e più disastrate al mondo, in media sopra i 3 mila metri d'altezza, adesso, come diceva Guido Nicheli in Vacanze di Natale 1983, davvero «Alboreto is nothing». Non a caso, il commento più recente dell'equipaggio con l'ingegnere rodigina è: Mongolia arriviamo! Dalle alture della Pamir sembri sempre più vicina!. Insieme a 400 squadre provenienti da tutto il mondo, gli Alboreto is nothing sono impegnati su un percorso che dalla partenza, avvenuta a Praga lo scorso 16 luglio, misura quasi 13.500 chilometri e richiede ai partecipanti di superare cinque catene montuose e tre deserti. Non è un rally tradizionale: la corsa non è competitiva e al traguardo fisico aggiunge come obiettivo principale la raccolta di fondi, che gli Alboreto is nothing dedicano alla Fondazione Città della Speranza, nata per migliorare la qualità di vita dei bambini ammalati di leucemia ricoverati in ospedale, e che si impegna a investire in progetti di ricerca nel campo delle patologie pediatriche. All'arrivo non ci sarà un premio per gli arrivati, ma tante pacche sulle spalle, e poi i sorrisi di tutte le persone che attraverso la raccolta fondi potranno aiutare.
Nicola Astolfi
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Il Gazzettino