Marco Gervasoni «Ha una diversa mentalità, un modo diverso di pensare». Così, secondo il «New York Times», Trump avrebbe...
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«Ha una diversa mentalità, un modo diverso di pensare». Così, secondo il «New York Times», Trump avrebbe giustificato il licenziamento del segretario di Stato, Rex Tillerson.
L'ex manager ha goduto di due privilegi, per così dire: è il primo segretario di Stato dimesso via twitter, apparentemente senza essere consultato. Nella storia recente, è inoltre il primo ad essere sostituito a neppure metà mandato presidenziale - per ritrovare un caso simile bisogna risalire agli inizi della presidenza Reagan, con l'esonero di Alexander Haig. Già questo dovrebbe far capire il carattere clamoroso della decisione, proprio della prassi trumpiana di governo. Il presidente è il capo che ti può cacciare annunciandolo prima al mondo intero e poi a te. Il presidente è il capo a cui tu devi obbedire.
Mentre fino a ieri era normale che il presidente e il segretario di Stato, la carica più importante dell'amministrazione, avessero vedute divergenti, con Trump questo non è più possibile. Il segretario di stato deve possedere lo stesso mind-set (mentalità) del boss. Secondo una concezione di governo più debitrice di una visione manageriale e imprenditoriale che «politica» nel senso classico, e anche statunitense del termine. La portata di questa innovazione è tale che difficilmente i successori di Trump, anche quando esponenti di un partito diverso dal suo, potranno ritornare allo status quo ante.
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Il Gazzettino