Maratona di cultura La notte dei licei

Maratona di cultura La notte dei licei
SCUOLAMESTRE «Spesso si sente dire perché fai il classico, sono lingue morte, non servono a niente. Purtroppo è un brutto pensiero, un falso mito» racconta Alice della IA del...

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SCUOLA
MESTRE «Spesso si sente dire perché fai il classico, sono lingue morte, non servono a niente. Purtroppo è un brutto pensiero, un falso mito» racconta Alice della IA del liceo Franchetti. «Quando sono fuori e mi ritrovo a parlare di un qualsiasi argomento, riesco a dire sempre qualcosa, perché qui ti insegnano le basi della vita, sbloccano la testa e il pensiero». Alice venerdì sera insieme ad alcune compagne di classe ha preparato la scena dedicata a Mercurio e Argo + Pan e Siringa per La notte del liceo classico, evento nazionale in cui i licei classici italiani aprono le porte ai cittadini proponendo svariate attività organizzate dagli studenti, dando la possibilità di scoprire attività e peculiarità della formazione classica al chiaro di luna. Un successo di pubblico al Franchetti, composto soprattutto da genitori ed ex studenti, ma anche semplici curiosi.

MITI RIVISITATI
Quasi una ventina di classi del liceo hanno studiato Le Metamorfosi di Ovidio, scegliendo tra i diversi miti del poema suddivisi in laboratori, e accompagnati da giovani musicisti anche esterni alla scuola. Nel caso della presentazione in Power Point della IA, organizzata da sette studentesse, il mito di Pan e Siringa era stato approfondito da un punto di vista storico, artistico e letterario, con qualche curiosità di vita quotidiana, come per esempio la pianta di lillà legata all'origine di Syringa. «L'importanza, l'utilità, l'interesse che questo evento testimonia per la civiltà antica - ha spiegato Sofia - è un modo di riavvicinare le persone a particolarità che non sono lontane dalla nostra società». Gli studenti sono stati seguiti da alcuni docenti. «Ci piaceva regalarvi, affidarvi delle storie da portare aventi e raccontare ai vostri amici, nipoti e figli» ha detto al pubblico la professoressa Carmelita Pettenà, una delle organizzatrici dell'evento. «La notte nazionale del liceo classico significa dare la visione di un mondo meno polveroso, ancora molto vivo, un'esperienza di pensiero in cui ci riconosciamo come civiltà occidentale». Nel corso della serata nell'atrio gli studenti stringendo tra le mani delle lanterne al buio hanno letto alcuni versi della tragedia Agamennone di Eschilo, un passo dei Promessi Sposi di Manzoni, la prima terzina del Paradiso di Dante, per poi abbandonarsi a un balletto legato a un carme di Catullo. Presenti molti genitori, sorpresi nel vedere i figli in una veste diversa, e alcuni ex allievi, che hanno vissuto la notte chi come un modo diverso di vivere la scuola di sera, chi come un'occasione per rivedere i vecchi compagni.
IN VIAGGIO A VENEZIA

Al Foscarini, invece, nella serata intitolata Il viaggio, si sono susseguite una visita guidata della scuola, esibizioni musicali e performance teatrali, curate dalla compagnia teatrale del liceo, e una lettura collettiva. Ma anche visite del museo di fisica Traversi, esperimenti nel laboratorio di chimica. «Eventi come questi dove i protagonisti assoluti sono gli studenti - ha dichiarato la presidente del consiglio comunale Ermelinda Damiano - valorizzano la cultura classica e aprono le porte alla comunità. Lungo un viaggio che è un percorso scolastico con momenti di formazione, ma anche di crescita personale e interiore, che li accompagneranno tutta la vita».
Filomena Spolaor
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Il Gazzettino