MANIAGO Ventidue morti sul lavoro, nei primi dieci mesi dell'anno, in Friuli

MANIAGO Ventidue morti sul lavoro, nei primi dieci mesi dell'anno, in Friuli
MANIAGOVentidue morti sul lavoro, nei primi dieci mesi dell'anno, in Friuli Venezia Giulia. Numeri drammatici che devono far riflettere sulla necessità di procedere con la...

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MANIAGO
Ventidue morti sul lavoro, nei primi dieci mesi dell'anno, in Friuli Venezia Giulia. Numeri drammatici che devono far riflettere sulla necessità di procedere con la massima urgenza nella formazione del personale, a partire già dalle scuole.

L'INIZIATIVA
Per questa ragione, i ragazzi andranno a lezione di sicurezza sui luoghi di lavoro direttamente in azienda: ad aprire le porte sarà domani l'Odibi, di cui è titolare Orlando Di Bon e che è ubicata nella zona industriale di Maniago. Un'occasione di riflessione importante, come ha messo in luce il presidente di Anmil Pordenone, Amedeo Bozzer: a portare la propria testimonianza sarà l'invalido del lavoro Flavio Frignè. Interverrà anche Bruzio Bisignano, che proporrà il monologo Quarant'anni di Nordest tra lavoro, salute e passione. Quanto alle morti sul lavoro del Friuli Occidentale, l'ultimo incidente mortale si è registrato il 7 agosto all'interno del cementificio di Fanna di proprietà della Buzzi Unicem: la vittima fu Donato Maggi, operaio di 37 anni originario del Tarantino e residente a Ragogna. L'uomo, che era al suo primo giorno di lavoro come interinale per una ditta esterna che si occupa di montaggi di attrezzature meccaniche, venne trovato privo di vita da un collega pochi minuti dopo le 8, in una cabina. Si ipotizza sia rimasto vittima di una scarica elettrica ad alta tensione. Altro decesso in provincia di Pordenone il 16 luglio: Andrea Fellet, 53 anni, di Roveredo in Piano, morì schiacciato da una lastra di metallo di cinque quintali mentre stava lavorando alla fresa foratrice, una speciale macchina utensile utilizzata per lavorare lastre di metallo di pesi importanti, nello stabilimento della Cimolai di Roveredo in Piano.
Bozzer, anche in occasione della 68ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, quest'anno ospitata in Val Tramontina, ha ricordato che le forme di lavoro flessibili, il cambio repentino di luoghi e metodi di lavoro, la scarsa o inadeguata formazione sulla sicurezza, la leggerezza in cui ci si approccia al lavoro hanno fatto sì che aumentassero morti bianche e incidenti professionali. «Dobbiamo costruire una rete affinché non ci siano più tragedie mortali o infortuni gravi, agendo sulla prevenzione e coinvolgendo le scuole», ha ribadito il presidente. In provincia, Anmil si è concentrata molto sui giovani, «che rappresentano il futuro, promuovendo la cultura della sicurezza a partire dalle scuole». Da qui anche l'evento in calendario domani nella città del coltello. Odibi da tempo collabora con Anmil per organizzare diverse iniziative, tra le quali quelle inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino