MOGLIANO«Carissimi amici moglianesi». Inizia così la lettera che Liliana Segre ha inviato alla città in risposta alla richiesta dell'assessore alla Cultura e vicesindaco...
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«Carissimi amici moglianesi». Inizia così la lettera che Liliana Segre ha inviato alla città in risposta alla richiesta dell'assessore alla Cultura e vicesindaco Giorgio Copparoni. La senatrice a vita ha voluto così rispondere in maniera diretta e con parole espansive alla richiesta arrivata dalla giunta leghista dopo i fatti di odio sui social che hanno coinvolto, tra gli altri, anche un cittadino moglianese. La lettera verrà letta ufficialmente la prossima settimana e sarà il filo rosso di tutte le manifestazioni che contraddistingueranno il 27 gennaio, Giornata della Memoria.
LE PAROLE
Il contenuto della missiva è molto franco e diretto. Pochi concetti semplici che inneggiano alla tolleranza e alla pace, che risvegliano il senso di comunità e guardano alle nuove generazioni con affetto e speranza. «Ringraziamo Liliana Segre per aver voluto rispondere in maniera così attiva e umana alla nostra richiesta» spiega Copparoni. Saranno proprio le sue parole a cadenzare gli eventi legati al 27 gennaio e coinvolgeranno tutte le associazioni della città, dalle scuole all'Anpi. «Ci è sembrato un gesto molto bello e meno inflazionato della cittadinanza anche per rispondere ad atti orrendi come i commenti letti su facebook» sottolinea Copparoni. Il riferimento è a quanto accaduto lo scorso novembre.
IL CASO
Su fan page, infatti, un moglianese aveva postato un caminetto e scritto Non poteva starsene a casetta?. Su questa frase aveva deciso di agire l'avvocato Cathy La Torre, promotrice della campagna Odiare ti costa. «Con te - scriveva l'avvocato su Facebook rivolgendosi direttamente all'autore del commento - faremo tutto quanto in nostro potere perché la Giustizia italiana non lasci correre questo orrore. E si dimostri implacabile, giusta, dalla parte delle vittime e dello Stato. Quello che hai fatto non è stato esprimere un pensiero: ma commettere un reato, gravissimo. Punito dalla Legge Reale-Mancino. Per quel reato sono previste pene gravi, soprattutto se il tuo odio razzista è veicolato in luoghi accessibili a molti. Ma oggi - conclude l'avvocato e attivista - mi sento solo di dirti #odiareticosta».L'esposto è stato presentato in Procura a novembre, per propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale o etnico nei confronti dell'autore di questo commento. A due mesi però non si hanno ancora notizie, come sottolinea La Torre. «Da Treviso non abbiamo novità. Può far parte dell'iter oppure l'esposto può non avere seguito. L'importante è intanto essersi mossi».
Elena Filini
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Il Gazzettino