LIDO Ma tutti quei lavoratori a scavalco, gli addetti alla manutenzione...
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Ma tutti quei lavoratori a scavalco, gli addetti alla manutenzione degli impianti, alla portineria, al centralino e al guardaroba, a che titolo operano dentro all'ospedale San Camillo, alla casa di riposo degli Alberoni e alla casa di riposo a Santa Maria del Mare di Pellestrina? Non è che i preti camilliani (chierici regolari Ministri degli Infermi) praticassero la somministrazione di manodopera? Se lo chiedono e lo chiedono alle autorità i segretari di Cgil, Cisl e Uil della Funzione Pubblica (Giancarlo Da Lio, Carlo Alzetta e Pietro Polo) per accendere le micce in vista di un incontro richiesto alla Prefettura con Regione Veneto, Comune di Venezia, San Camillo Irccs srl e Codess sociale. Mettono le mani avanti perché anche lo schema contrattuale che in assoluto meno tutela i lavoratori, sarebbe comunque preferibile ai licenziamenti che si profilano all'orizzonte. Dopo la cessione del San Camillo a un fondo finanziario che, a sua volta, ha affidato la gestione della Casa di riposo alla cooperativa sociale Codess, e l'ospedale alle Suore Mantellate della congregazione Maria che gestiscono anche Villa Salus sul Terraglio a Mestre, tutti i soggetti competenti avevano assicurato che non ci sarebbero stati esuberi di personale e adesso, invece, casca il palco. Prima la Codess ha annunciato 25 o 30 esuberi al Csa, centro servizi anziani Stella Maris del Lido di Venezia (occupati appunto nelle attività di manutenzione, portineria, centralino, guardaroba), a causa del mancato accordo con la San Camillo Srl (di proprietà delle suore) per l'utilizzo condiviso di questo personale. A questa trentina di lavoratori rischiano di aggiungersene altri 25 tra gli addetti alle cucine della casa di riposo Stella Maris degli Alberoni al Lido dopo che Codess ha inviato all'azienda Sodexo, che cucina e fornisce i piatti, disdetta del contratto: da qui a sei mesi Sodexo dovrebbe lasciare lo Stella Maris e i locali dove prepara i pasti per la casa di riposo degli Alberoni, per l'ospedale San Camillo e per la casa di riposo a Santa Maria del Mare a Pellestrina. Tutto questo nonostante le ripetute assicurazioni che non sarebbe andato perduto un solo posto di lavoro. (e.t.)
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Il Gazzettino