LA TRE GIORNI PADOVA Più di quaranta decreti ministeriali e l'istituzione

LA TRE GIORNI PADOVA Più di quaranta decreti ministeriali e l'istituzione
LA TRE GIORNIPADOVA Più di quaranta decreti ministeriali e l'istituzione del Registro unico: è questo che, conclusi i festeggiamenti, il mondo del volontariato chiede a gran...

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LA TRE GIORNI
PADOVA Più di quaranta decreti ministeriali e l'istituzione del Registro unico: è questo che, conclusi i festeggiamenti, il mondo del volontariato chiede a gran voce per dare corpo alla riforma del terzo settore.

Secondo le rilevazioni Istat, le istituzioni non profit in Italia sono 350.432 (6.500 solo in provincia di Padova) articolate in diverse forme giuridiche: associazione (85,07%), cooperativa sociale (4,50%), fondazione 2,12%, per un totale di 844.775 dipendenti. Per quest'ambito socio-economico, la riforma del terzo settore che ha preso avvio con la legge 106 del 2016, manca ancora di numerosi decreti che devono definirne aspetti importanti come, ad esempio, l'istituzione del registro unico. Che diventa fondamentale non solo perché pone le basi per un riordino giuridico complessivo che ha come obiettivo la trasparenza e la legalità, ma anche perché introduce la possibilità di svolgere questo tipo di attività con modalità di impresa, usufruendo di numerosi opportunità nell'approvvigionamento delle risorse, comprese quelle europee.
IL CONTENITORE
E' con questo sollecito che si è conclusa ieri la tre giorni di inaugurazione di Padova capitale europea del Volontariato 2020, un calendario fitto di incontri, dibattiti, spettacoli, che ora continuerà nel corso dell'anno. Ma urge un contenitore chiaro, qual è la normativa entro cui si articola questo mondo di bene.
Per dare attuazione alla legge, il Governo ha emanato quattro decreti legislativi: il codice del terzo settore, il decreto sull'impresa sociale, il decreto sul 5x1000 e il decreto sul servizio civile universale. Questi, a loro volta, prevedono un gran numero di decreti ministeriali ma dopo quattro anni se ne attende ancora l'emanazione di gran parte.
Calato il sipario sulla kermesse inaugurale (grande affluenza sabato sera nella Basilica del Santo per il concerto inneggiane la pace con Antonella Ruggero, e agli spettacoli teatrali tenutisi ieri, incentrati su temi sociali), Padova ha chiesto agli organi decisori un'accelerazione dell'iter riformistico, necessario e non più rinviabile.
I PROBLEMI
Infatti nel caso del registro unico, fin quando non sarà istituito, il nuovo regime fiscale degli enti del terzo settore, contenuto prioritario ed essenziale della riforma, resterà sospeso e non sarà chiaro il destino di tali enti e delle loro attività. Di questo si occupano fino a giugno i Venerdì del Terzo settore, il ciclo di incontri di alta formazione organizzato dal Dipartimento di Diritto privato dell'Università di Padova e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che vede protagonisti avvocati, notai, commercialisti, docenti universitari, operatori del settore, stakeholders, che hanno fanno appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo una velocizzazione dell'iter.

Era stato proprio il Capo dello Stato, venerdì in Fiera, a esprimere «l'augurio che quest'anno si arrivi all'attuazione della legge sul terzo settore coinvolgendo i protagonisti e favorendo il sostegno anche economico ai volontari. E' la loro passione che sconfigge l'indifferenza». Per Mattarella, inoltre, «il Servizio civile universale (previsto dalla riforma del terzo settore, ndr) può dare una mano a ricucire lo scarto tra le richieste dei giovani e i posti di lavoro che si renderanno disponibili».
Federica Cappellato
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Il Gazzettino