L'EVENTOROVIGO È fissata per sabato 21 settembre, alle 14, l'inaugurazione della mostra Vajont, l'onda della morte, che l'associazione I luoghi dell'abbandono sta allestendo nel...
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ROVIGO È fissata per sabato 21 settembre, alle 14, l'inaugurazione della mostra Vajont, l'onda della morte, che l'associazione I luoghi dell'abbandono sta allestendo nel padiglione 7 dell'ex ospedale psichiatrico di Rovigo. Arriveranno così a tre le rassegne aperte nei circa 16 ettari della struttura ricevuti in comodato d'uso dall'Ulss 5 nel giugno 2018. E sarà una «ricostruzione multisensoriale su ciò che è accaduto il 9 ottobre 1963 - spiega il presidente Devis Vezzaro - il 21 settembre alle 14 l'associazione cercherà di far viaggiare su ciò che è accaduto: la frana, il collasso, macigni e terra, mentre i paesi erano dormienti, tra boato iniziale e silenzio mortale. Sarà un percorso tra foto storiche e video, e sarà soprattutto la testimonianza della tenacia e del coraggio umano».
VISITATORI
Con le mostre multisensoriali I percorsi della pazzia, inaugurata il 20 aprile e dedicata al passato e a ciò che resta degli ex ospedali psichiatrici in Italia, e con la successiva Il silenzio assordante di Chernobyl, aperta nel padiglione 3 dallo scorso 13 luglio, I luoghi dell'abbandono hanno portato circa 3.400 persone a visitare non solo le rassegne, ma anche il parco secolare dell'ex manicomio di Granzette, che dal giugno 2018 ha ricevuto le cure dei volontari dell'associazione per la manutenzione del verde,. «I percorsi della pazzia resterà aperta fino a ottobre - annuncia Erika Vendramin, segretaria di I luoghi dell'abbandono - e dallo scorso aprile ha già contato 2.400 visite. Sono state un migliaio quelle per Il silenzio assordante di Chernobyl, che è partita a metà luglio e continuerà fino alla ricorrenza del prossimo 26 aprile, giorno dell'incidente nucleare, con visite ogni sabato dalle 14 alle 18, e la domenica dalle 10 alle 18. Negli stessi orari è prevista l'apertura gratuita del parco».
Arrivano persone spesso da fuori regione, continua Vendramin, «non solo dalla più vicina Emilia-Romagna, ma anche dalla Puglia, da Roma e da Firenze. E rappresentano un'occasione per far crescere il turismo a Rovigo. Dispiace per quanti arrivano in treno e dopo aver visitato le mostre e il parco, tornano in stazione senza aver visitato la città. Per questo l'associazione I luoghi dell'abbandono è disponibile a collaborare con l'amministrazione comunale, per far conoscere ai visitatori delle mostre e del parco dell'ex ospedale psichiatrico, gli eventi e le iniziative in contemporanea in città, per contribuire ad allargare le possibilità di visitazione, così il relativo indotto per le attività commerciali».
EX MADDALENA
Con la precedente amministrazione il dialogo era stato avviato per aprire al pubblico anche l'ex Maddalena, secondo l'obiettivo costitutivo dell'associazione, per cui «la soluzione per allontanare il degrado, è far entrare il pubblico nelle strutture». I volontari si attivano per documentare e rivalorizzare i luoghi in stato di abbandono e all'ex Maddalena erano disponibili a ripulire l'area, a metterla in sicurezza dagli accessi abusivi per allestire quindi un percorso guidato nella struttura, pagando un canone d'affitto, come era stato fatto con la riapertura dell'ex caserma Silvestri. Per l'ex ospedale l'associazione si era fermata dopo che la proposta dei volontari, presentata al legale del titolare di una delle due società proprietarie dell'ex ospedale in Commenda, Cefil e Reale, aveva avuto come riscontro la risposta che «la proprietà non è interessata». E non ha avuto seguito la richiesta per l'ex sede del Genio civile, di proprietà regionale. L'interesse era stato manifestato in modo informale dall'associazione vicentina all'assessore Cristiano Corazzari, durante la visita fatta al parco dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette lo scorso 3 marzo.
Nicola Astolfi
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Il Gazzettino