La retata dei pediatri: regali per prescrivere latte in polvere

La retata dei pediatri: regali per prescrivere latte in polvere
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PISA - Centinaia di migliaia di euro utilizzati per pagare regali - smartphone, computer, condizionatori, tv - e viaggi in rinomate mete turistiche - Sharm el Sheik, India, Usa, Parigi, Londra, Istanbul e crociere nel Mediterraneo e Nord Europa. In cambio i pediatri dovevano sponsorizzare il consumo di latte in polvere di alcune case farmaceutiche. È quanto ricostruito in un'inchiesta dei Nas di Livorno. Dodici medici toscani, un manager lombardo e cinque informatori scientifici sono finiti ai domiciliari.

L'indagine è scattata nel giugno dell'anno scorso, in seguito a una segnalazione anonima, e ha travolto specialisti della provincia di Pisa, della Versilia e di Massa (due di loro sono primari ospedalieri a La Spezia ed Empoli). In manette anche cinque informatori scientifici (quattro toscani e un marchigiano) e un dirigente lombardo della Dfm, azienda coinvolta nell'inchiesta insieme alla Mellin e, per un unico caso, alla Humana Italia.
Secondo il pm pisano Giovanni Porpora, quello dei benefit «quale contropartita delle prescrizioni» è un sistema «tristemente e pericolosamente diffuso a livello nazionale e coinvolge, di fatto, l'intero panorama delle case farmaceutiche, presentandosi quali prassi ormai collaudata». L'affermazione è contenuta nella richiesta di arresto accolta dal gip Guido Bufardeci: «I medici assumono l'impegno di prescrivere nei propri ambulatori, laddove si tratta di primari ospedalieri, mediante inserimento massiccio nei cosiddetti turni attraverso i quali vengono proposti alle mamme che partoriscono, presso i reparti, le marche dei prodotti da utilizzare, incentivandone in tal modo diffusione e vendite». Per il magistrato, «si assiste a un vero e proprio assoldamento dei medici, i quali finiscono per "svendersi" alle case farmaceutiche pur di lucrare benefici economici attraverso simulate partecipazioni congressuali».
L'esito dell'indagine ha indignato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Mi chiedo come possano medici pediatri andare contro l'etica della professione, contro unanimi pareri scientifici e contro le indicazioni del ministero della Salute per convincere le mamme a usare latte artificiale in polvere al posto di quello materno. Non bastano gli aggettivi per descrivere la gravità di queste azioni». Auspica provvedimenti di Asl e ordini professionali anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi.

Dalle intercettazioni telefoniche emerge il quadro delle accuse: «Lei dottore più ci soddisfa, noi più la soddisfiamo» spiega a un medico il responsabile nazionale dei coordinatori scientifici della Dmf, Vincenzo Ruotolo. Che poi, riferendo il contenuto di un'altra conversazione, racconta di aver detto: «Caro professore, noi cerchiamo collaborazione, noi donazioni non ne facciamo. Quindi, se lei vuole l'aiuto sul suo congresso, lei deve darci l'aiuto, deve essere concreto, l'aiuto a chiacchiere, caro professore, non ne abbiamo bisogno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino