LA POLEMICATREVISO Per Stefano Marcon l'attacco del vicepremier Luigi Di Maio contro le Province non è fatto che da «vuoti slogan». Il numero uno del Sant'Artemio risponde...
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TREVISO Per Stefano Marcon l'attacco del vicepremier Luigi Di Maio contro le Province non è fatto che da «vuoti slogan». Il numero uno del Sant'Artemio risponde ricordando che pure papa Francesco sostiene il percorso di riforma degli enti azzoppati dalla legge Delrio. E non per sentito dire. Giusto una settimana fa, infatti, ha incontrato il Santo Padre con tutti i presidenti delle Province d'Italia. «Anche lui ha sostenuto il serio percorso della riforma -sottolinea Marcon- le sue parole, queste sì, sono state l'espressione di statura e preparazione». Non posso che augurarvi di proseguire con determinazione nel vostro lavoro ha detto papa Francesco in modo da fare delle Province un centro propulsore di una mentalità che sappia porsi l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile.
BOTTA E RISPOSTA
Frasi lontanissime da quelle di Di Maio. Le Province sono uno spreco, è inutile ammalarsi di amarcord per farle ritornare ha detto il vicepremier del M5S chi le vuole si trovi un altro alleato. La replica di Marcon, presidente del Sant'Artemio, vicepresidente dell'Upi, l'unione delle Province d'Italia, e guida di quelle del Veneto, non si è fatta attendere. «C'è uno sterile dibattito sull'utilità delle Province, purtroppo alimentato solo da vuoti slogan, senza seri approfondimenti, fortemente condizionato dalla bagarre elettorale -tira le fila- mi stupisco che un ministro parli di far ritornare le Province, trascurando che non sono mai state soppresse e continuano a erogare servizi essenziali: strade, scuole, ambiente, trasporto pubblico». «Stupisce che il leader di una forza politica che ha fatto della democrazia diretta una bandiera ignori l'esito del referendum costituzionale -conclude- e stupisce ancor di più come si possano così calpestare le norme della nostra Costituzione che annoverano le Province tra gli enti costitutivi della Repubblica, alla pari di Stato, Regioni, Città Metropolitane e Comuni».
M. F.
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Il Gazzettino