La Municipalità: «Il Comune riacquisti l'area Gasometri»

La Municipalità: «Il Comune riacquisti l'area Gasometri»
LA RICHIESTAVENEZIA Area degli ex gasometri, la Municipalità chiede al Comune di verificare se si può impugnare la delibera di otto anni fa con cui l'area fu inserita nel piano...

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LA RICHIESTA
VENEZIA Area degli ex gasometri, la Municipalità chiede al Comune di verificare se si può impugnare la delibera di otto anni fa con cui l'area fu inserita nel piano delle alienazioni. Delibera che era passata senza alcuna osservazione. A distanza di tanto tempo il parlamentino guidato da Giovanni Martini propone di riacquistare l'area dalla Mtk, magari con una permuta, per destinarla a funzioni dedicate ad attrezzature scolastiche, allo sport, all'aggregazione dei cittadini e alla residenzialità.

Su questo ultimo atto interviene seccamente la Mtk, il gruppo tedesco-ungherese che ha già costruito il distretto degli hotel alla stazione di Mestre: «Finora sono stati sempre rispettati tutti gli accordi stipulati con il Comune di Venezia all'epoca dell'acquisizione del lotto. Mtk conferma la disponibilità a realizzare nella vicina area ex Dalmati dell'Arsenale un palasport che soddisfi le esigenze degli studenti delle scuole Sarpi, Benedetti e Barbarigo»
Se trent'anni fa il piano regolatore parlava di standard per servizi pubblici, nel 2000 l'area fu ceduta da Italgas a Veritas. Ed ecco una nuova destinazione da parte del Comune: da un lato attrezzature urbane e territoriali. Passa un'altra decina di anni e gli standard pubblici cambiano di nuovo e l'area, con la Giunta Orsoni, viene inserita nel piano delle alienazioni. Veritas la cede alla Immobiliare Dal Corso, che ipotizza un'area residenziale. Gli standard urbanistici vengono ulteriormente modificati con il commissario Zappalorto, e la Dal Corso cede alla Mtk. Nel frattempo c'è anche da tener presente il fattore ambientale: nel 2014 erano stati riscontrati livelli di inquinamento significativamente superiori alle concentrazioni della soglia di rischio, sulla base di due studi geologici di due aziende distinte. Si faceva riferimento a contaminanti inorganici e organici come ad esempio il piombo (oltre 6 volte i limiti previsti) e il pirene (oltre 4 volte i limiti) con rischi per il suolo superficiale e profondo fino a due metri e mezzo, acque della pseudo falda presente nel riporto e acque di prima falda. Proprio a pochi metri dal terreno su cui i frati e anche noti imprenditori veneti hanno piantato vigne che producono bottiglie rinomate. La bonifica, affidata alla Tevgrup, prevede un risanamento che durerà un anno e mezzo con un investimento di 4 milioni e l'utilizzo delle migliori tecnologie. Sono previsti monitoraggi in continuo e periodici per la qualità dell'aria, delle falde e dei terreni. Come attività preliminari alla bonifica, sono state eseguite le attività di demolizione di una parte degli edifici pericolanti, insaccati i rifiuti presenti nell'ex magazzino carboni fronte laguna . Nel contempo è stata messa in sicurezza la vera da pozzo del 1500 ed effettuate le demolizioni degli edifici fuori terra.

Raffaella Vittadello
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Il Gazzettino