«La mia prima volta con il teatro di prosa»

«La mia prima volta con il teatro di prosa»
L'INTERVISTAForse per i pubblicitari non sarà più la più amata dagli italiani, dato che in cucina oggi dominano le chef-star, ma Lorella Cuccarini confessa di sentire ogni sera...

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L'INTERVISTA
Forse per i pubblicitari non sarà più la più amata dagli italiani, dato che in cucina oggi dominano le chef-star, ma Lorella Cuccarini confessa di sentire ogni sera a teatro l'affetto del suo pubblico. E se la Tv rimane il suo «grande amore», è nei teatri della penisola che da anni si mette in gioco con passione. La sua prima esperienza sulla scena risale a vent'anni fa, protagonista del musical Grease al fianco di Giampiero Ingrassia, e con l'amico-collega condivide (da oltre 150 repliche) anche il suo debutto nella prosa con la commedia inedita Non mi hai più detto ti amo, scritta e diretta da Gabriele Pignotta. Lo spettacolo - in scena fino al 20 gennaio al Teatro Toniolo di Mestre (info tel 041971666) è cucito addosso ai due protagonisti e parla della famiglia con le sue fragilità e con la sua forza.

L'amore tra uomo e donna e tra genitori e figli è visto con leggerezza e passione, sbirciando la quotidianità Lorella Cuccarini, come si è calata nei panni della protagonista?
«Essendo la mia prima esperienza nella prosa mi sono affidata al regista e ai miei compagni di viaggio, primo fra tutti a Giampiero con cui avevamo già debuttato nel musical. Sapevo di poter contare sul suo supporto Non che mi manchi l'esperienza, vent'anni di palcoscenico mi hanno fatta crescere. Ma il musical è diverso e questa è una commedia basata sulla parola. Devo dire che è stata una scuola' fantastica come attrice».
Il rapporto con la finzione è differente rispetto al musical
«Completamente! Nel musical i personaggi sono in fondo molto caratterizzati, per cui puoi permetterti di esagerare nell'interpretarli. Qui invece ho dovuto spogliarmi delle armi del musical e giocarmela con la verità che sei costretta a portare in scena. Il teatro di parola non regge se spingi sulla finzione».
E come è andata questa prima volta in prosa?
«Considerando le 160 repliche, direi è stata un'esperienza vincente. Il pubblico ci ha dimostrato grande apprezzamento».
Non resterà dunque un episodio?
«A me piace moltissimo lavorare a teatro. Per vent'anni ho fatto musical e avevo voglia di cimentarmi in qualcosa di diverso. E oggi, se penso al mio futuro in teatro, non penso solo al musical (a cui pure non rinuncio), ma anche a progetti di prosa».
Come è oggi il rapporto con il pubblico?
«È stato molto bello poter interpretare in scena personaggi in cui il pubblico si identifica. Serena (la protagonista) è un angelo del focolare, una donna che ha deciso di mettere da parte i suoi sogni per dedicarsi interamente alla famiglia, ma che un giorno si trova a rimettere in discussione se stessa e tutti i rapporti. Ecco, ho incontrato donne che si sono commosse o che si sono identificate, che hanno visto uno spaccato della loro vita. È stata un'esperienza forte per me».
Quanto è contemporanea questa storia familiare?
«Molto. Si sorride su una famiglia che è soprattutto italiana, ma ci sono spunti di riflessione che toccano il pubblico. Parliamo di difetti e debolezze, ma anche della forza dei rapporti. E ci piace raccontare come si possa attraversare assieme anche una tempesta, uscendone più forti e maturi».
È un lieto fine da teatro?
«Chiaro che non sempre finisce così. E oggi viene spesso messo in discussione il modello familiare tradizionale, magari facendolo passare come qualcosa di superato. Per noi però non è così. È il luogo in cui soprattutto i figli possono crescere e diventare donne e uomini migliori».
Lorella Cuccarini e la televisione?
«È sempre un grande amore. Ho iniziato 33 anni fa e mi son tolta molte soddisfazioni, ma non scalpito per esserci a tutti i costi. Se arrivano proposte interessanti le colgo, ma 20 anni in teatro sono molto stimolanti. E poi la Tv oggi è fatta molto in fretta».
Si sente ancora la più amata dagli italiani?
«Oggi mi sento molto amata. Ho creato un rapporto con il pubblico che ora mi segue a teatro. E in fondo quella era solo pubblicità». A proposito, ora ci sono gli chef al suo posto
Sono i tempi che cambiano?

«È sempre una questione pubblicitaria. Oggi dal mondo della Tv escono personaggi diversi e magari ci sono ragazzi che non sono dei professionisti, ma sono fortissimi sui social. Per i pubblicitari conta il pubblico e oggi in cucina le star sono gli chef».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino