L'INCONTROTREVISO Oltre 80 persone: a cena alle Fiere, dentro il simbolo della festa e dentro il simbolo del quartiere. «Anche i giostrai vogliono il ritorno del Prato. Noi...
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TREVISO Oltre 80 persone: a cena alle Fiere, dentro il simbolo della festa e dentro il simbolo del quartiere. «Anche i giostrai vogliono il ritorno del Prato. Noi felicissimi di convivere». Parola di Dario Brollo, presidente dell'Associazione Prato in Fiera. Anche se all'ala opposta è seduta la maggioranza (ospite, insieme al comitato, dell'associazione Fiere di San Luca) l'atmosfera è quella della sagra. Finchè Brollo e Carlotta Bazza vanno dal sindaco Conte a consegnare la lettera dell'associazione: «Guardate che quello che ha inserito i parcheggi è seduto al vostro tavolo», commenta Conte, seduto insieme a De Checchi, Zampese, Manera, all'indirizzo di Manildo. Scaramucce a parte, all'appello dell'Associazione hanno risposto in tanti. Tra i dissidenti molti abitanti, i soci, i consiglieri Stefano Pelloni e Maria Buoso, Gian Mario Bozzo. Arriva anche Andrea Zanoni del Pd regionale. Entusiasmo per Giovanni Manildo che sottolinea di essere venuto in veste privata a sostenere la battaglia per il Prato. Franco Rosi, in tutto ciò, siede nel tavolo delle autorità, al capo opposto della sua lista: «Visita istituzionale» commenta, essendo parte della commissione di vigilanza delle Fiere.
I SOSTENITORI
Amerigo Zago è uno degli abitanti storici di Fiera. Per l'occasione ha scritto una poesia: «Diamoci una mossa tutti. E facciamo ritornare il prato con l'erba». Tra i sottoscrittori della raccolta finanziaria anche Walter dell'osteria de la Nea: «La cena è stata un successo: sentiamo che la società civile è con noi, e che la gente vuole prati», conferma Brollo.«Conte e la Giunta avevano un'opportunità, hanno assecondato interessi privati. Ora la città scende in piazza. Poi vorrei mettere in luce il controsenso: gli architetti paesaggisti hanno voluto il raddoppio del parcheggio». La lettera consegnata alla Giunta ripropone il tema Unesco. L'associazione si impegnerà per candidare il Prato al World Heritage: «Non è uno scherzo, stiamo già disponendo un dossier» ribadisce Brollo. «Sappiamo che non è facile capire: oggi il Prato è luogo di incuria, utilizzato in modo improprio. Da 1000 anni il Prato è così: un bene comune unico in Europa». L'associazione sta pianificando altre due cene. Poi, entro febbraio, ha in agenda un convegno sul Prato e il valore storico del bene. La questione del parcheggio alternativo? «Non è compito nostro trovare una soluzione - conclude Brollo - noi chiediamo solo all'amministrazione di ripensarci. Il ricorso è ormai in atto, e non ci fermeremo. Ma siamo ancora in tempo a trovare una soluzione insieme».
Elena Filini
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Il Gazzettino