L'ordine alle Regioni: completare i fragili solo dopo gli under 60

L'ordine alle Regioni: completare i fragili solo dopo gli under 60
IL FOCUSROMA L'obiettivo resta sempre quello delle 500 mila vaccinazioni al giorno, ma con una nuova ordinanza destinata alle Regioni e ai target giornalieri da rispettare, il...

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IL FOCUS
ROMA L'obiettivo resta sempre quello delle 500 mila vaccinazioni al giorno, ma con una nuova ordinanza destinata alle Regioni e ai target giornalieri da rispettare, il Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha voluto ribadire che - va bene l'immunizzazione in tempi rapidi -, ma che bisogna evitare le corse in avanti perché si rischia di rimanere senza le dosi necessarie per i richiami. «Dai dati in possesso a questa struttura - scrive il generale alle Regioni - emerge che le categorie poste in priorità dall'ordinanza n.6 del 9 aprile (persone fragili e appartenenti alle classi di età più esposte e vulnerabili al Covid) non risultano ancora coperte da vaccino in proporzione tale da garantire, ad oggi, la loro messa in sicurezza». Da qui - aggiunge il Commissario - la raccomandazione alle Regioni e alle Province autonome - «di attenersi puntualmente all'ordinanza n.6, fino ad assicurare la copertura delle categorie in essa indicate, senza estendere, fino a nuove disposizioni, le prenotazioni a soggetti di età inferiore a 60 anni».

LE PRENOTAZIONI
In attesa che i vaccini arrivino in maniera massiccia, Figliuolo chiede alle Regioni di mantenere un piano preciso di iniezioni da somministrare. Diversi territori sono ancora molto indietro nella vaccinazione degli over 80, o comunque della fascia di età più a rischio, che comprende anche le persone tra i 70 e il 79 anni. In molte zone del Sud Italia manca all'appello tra il 40 e il 50 per cento degli anziani. E comunque le disposizioni sono indirizzate anche a quelle amministrazioni, come il Lazio, che stanno già prevedendo di aprire le prenotazioni da venerdì a chi ha 58-59 anni. Resta necessario velocizzare i tempi - sottolinea Figliuolo - ma senza correre il rischio di trovarsi a corto di seconde dosi da iniettare. Anche perché - in base alle indicazioni fornite dall'Ema sulla fascia di età alla quale somministrare AstraZeneca (gli over 60) -, non è chiaro quale vaccino verrebbe inoculato a chi ha un'età inferiore. Servirebbero quantitativi di Pfizer e Moderna che, al momento, non sono disponibili.
Ecco perché il generale Figliuolo ha indicato il target giornaliero da rispettare nell'arco di una settimana. «Questi valori - è scritto nel documento - vengono confermati ai referenti regionali dieci giorni prima dell'inizio della settimana. Il rispetto da parte delle Regioni dei target giornalieri è essenziale per l'avvicinamento progressivo all'obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno indicato nel piano vaccinale, di previsto raggiungimento nell'ultima settimana di aprile».
I valori target sono specifici per ogni Regione, e vengono definiti sulla base di una gradualità «che consentirà - viene ancora sottolineato - di raggiungere gli obiettivi auspicati, rapportando le capacità di somministrazione alla disponibilità di dosi. Con riferimento a quest'ultimo aspetto, si evidenzia che il criterio di distribuzione delle dosi è stato rivisto in base al principio una testa, un vaccino, a partire da una proposta della Struttura commissariale, condivisa dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, il cui contenuto è diventato esecutivo tra il 15 e il 18 aprile».

La prima tabella diffusa da Palazzo Chigi assegna a ogni regione un numero quotidiano e uno settimanale che dovrà essere rispettato, dalle 51.000 al giorno della Lombardia alle 25.000 del Veneto (destinata a salire a 40mila dl 29 aprile), fino alle 620 della Valle d'Aosta.
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino