L'INDAGINE PORDENONE O si tratta di una sorta di maledizione oppure qualche malintenzionato

L'INDAGINE PORDENONE O si tratta di una sorta di maledizione oppure qualche malintenzionato
L'INDAGINEPORDENONE O si tratta di una sorta di maledizione oppure qualche malintenzionato se l'è presa con una famiglia maniaghese che nel giro di quindici giorni ha visto...

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L'INDAGINE
PORDENONE O si tratta di una sorta di maledizione oppure qualche malintenzionato se l'è presa con una famiglia maniaghese che nel giro di quindici giorni ha visto bruciare ben tre veicoli di proprietà. Il mistero trae origine dal rogo di un camion per la produzione della pizza: un furgone che la famiglia maniaghese - di cui fa parte un trentenne imprenditore che da qualche anno ha aperto una gastronomia in via Roma - aveva acquistato da pochi giorni, era andato distrutto mentre si trovava posteggiato in via San Silvestro a Fanna. All'epoca i proprietari avevano pensato unicamente alla sfortuna: pare che la centralina del mezzo si fosse surriscaldata sprigionando calore. Per circostanze positive, il rogo non coinvolse altri veicoli o immobili essendo il truck food posteggiato in un podere lontano da qualsiasi altra proprietà. Nella ricostruzione che fecero i vigili del fuoco e i carabinieri prevalse dunque la pista dell'episodio fortuito. Qualche dubbio in più è però venuto agli investigatori adesso che altri due veicoli della medesima famiglia sono stati distrutti dalle fiamme in via Nazario Sauro, una laterale di via della Repubblica, nella città dei coltelli. L'allarme è scattato attorno alle 4.30 della notte tra mercoledì e ieri: secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco, le fiamme avrebbero attinto dapprima una Peugeot, per poi propagarsi ad un'altra utilitaria posteggiata poco distante. Com'era capitato due settimane fa, nonostante il tempestivo intervento, i veicoli sono stati letteralmente divorati dal rogo e sono irrimediabilmente distrutti, con notevole danno economico. Non son, tuttavia stati rinvenuti elementi macroscopici che portino a privilegiare la pista del dolo. Anche in questo caso, potrebbe trattarsi di un malfunzionamento dell'impianto elettrico della vettura. Tanto più che l'imprenditore ha assicurato le forze dell'ordine sul fatto che non avrebbe mai ricevuto minacce di alcun tipo, né pensa di aver fatto qualche sgarbo recente a qualcuno. Tra i militari dell'Arma della Compagnia di Spilimbergo che si occupano delle indagini c'è il più stretto riserbo: seppur senza prove, non intendono archiviare immediatamente il caso, perché due roghi, ai danni della medesima famiglia, con le stesse identiche modalità, a così poco tempo di distanza, non possono essere sottovalutati. Per questa ragione, pur ritenendo assolutamente attendibile la ricostruzione dei proprietari, c'è la volontà di verificare, tramite qualche telecamera di sorveglianza, se prima che il rogo scoppiasse attorno alle vetture ci sia stato qualche movimento sospetto. Di sicuro l'episodio ha destato grande preoccupazione nella zona.

Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino