L'assalto e quell'unico colpo esploso nel buio

L'assalto e quell'unico colpo esploso nel buio
PADOVA I termini per un ricorso in Cassazione sono scaduti a luglio. Ed è da quel momento che Franco Birolo, 52 anni, tabaccaio di Civè di Correzzola è stato assolto in via...

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PADOVA I termini per un ricorso in Cassazione sono scaduti a luglio. Ed è da quel momento che Franco Birolo, 52 anni, tabaccaio di Civè di Correzzola è stato assolto in via definitiva dall'accusa di omicidio. Né la madre né la sorella Igor Ursu, moldavo di 22 anni ucciso da Birolo durante un tentativo di furto, hanno impugnato la sentenza di secondo grado che a marzo aveva assolto il tabaccaio da quanto successo nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2012, quando Ursu aveva sfondato con una macchina la vetrina della tabaccheria di Birolo, per fare razzia. Nel sentire il rumore della vetrina in frantumi Birolo, che abita al primo piano dello stesso stabile, era sceso per la scala di servizio che collega la tabaccheria all'appartamento. Una volta entrato nel negozio, aveva visto un'ombra balzargli sopra la testa. Spaventato, Birolo aveva sparato un solo colpo con la sua pistola Glok calibro 9. Il proiettile aveva colpito il ventenne moldavo, trovato senza vita sull'asfalto davanti alla chiesa di Civè, a trentuno metri dalla tabaccheria. Il 28 gennaio 2016, il giudice di Padova Beatrice Bergamasco aveva condannato Birolo a due anni e otto mesi di carcere, e al pagamento di un risarcimento di 325 mila euro a favore della madre e della sorella del morto. Un anno dopo, nel marzo scorso, la sentenza della Corte d'Appello che sposa la linea della procura secondo cui lo sparo di Birolo era da considerarsi legittima difesa. Il tabaccaio viene così assolto. Scaduti i termini per l'opposizione, la sentenza è diventata definitiva.

N.M.
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Il Gazzettino