IL PROCESSO PADOVA Maglia nera a girocollo con le maniche corte, jeans. E molta

IL PROCESSO PADOVA Maglia nera a girocollo con le maniche corte, jeans. E molta
IL PROCESSOPADOVA Maglia nera a girocollo con le maniche corte, jeans. E molta scioltezza davanti ai giudici del Tribunale collegiale, presieduto da Nicoletta De Nardus. ...

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IL PROCESSO
PADOVA Maglia nera a girocollo con le maniche corte, jeans. E molta scioltezza davanti ai giudici del Tribunale collegiale, presieduto da Nicoletta De Nardus.

Alberto Vazzoler, dentista e finanziere d'assalto, ma secondo l'accusa riciclatore professionista, vuole fare una dichiarazione spontanea per togliersi di dosso le accuse. Ma forse, non ha capito, esattamente, dove si trova. Ad un certo punto si alza e va a prendersi una bottiglietta d'acqua dal tavolo degli avvocati. Dichiarazioni spontanee che non hanno niente a che fare con i capi d'imputazione.
LA CITAZIONE
Più volte il pubblico ministero Roberto D'Angelo si rivolge alla presidente del collegio. E la presidente De Nardus lo fa notare all'imputato. Vazzoler parla di morti in famiglia, di malattie, dell'arresto avvenuto un anno fa. E racconta ai giudici che il suo primo difensore voleva farlo patteggiare. No, lui non si sente in colpa di nulla. Con due frasi spiega ai giudici («Vi prego di prestare molta attenzione») che lui non ha mai riciclato denaro. Erano soldi puliti all'estero che gli davano da investire. E ha parlato di banche e di numeri. La sua dichiarazione spontanea finisce con toni mezzo filosofici: «Non dobbiamo disturbare Pitagora, tutto il mondo è matematica».
L'ACCUSA
Ma come funzionava la macchina del riciclaggio costata a Vazzoler e soci l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale? Secondo l'accusa, il cliente contattava lo studio del bergamasco Marco Remo Suardi o dello svizzero Albert Damiano. Era aperto un conto nella Repubblica Ceca o Slovacca a suo nome dove confluiva il danaro proveniente dalla Svizzera tramite bonifico.
Da lì il trasferimento dei soldi in un conto a Dubai intestato a una società creata da Vazzoler e soci. La giustificazione? Acquisto di lingotti d'oro. Passaggio non sempre diretto: talvolta il danaro transitava per altri paesi Ue, come la Croazia, prima di finire sempre negli Emirati Arabi con operazioni di home banking.
PRELIEVI A DUBAI
A Dubai il prelievo dei soldi, spediti in Svizzera grazie a un corriere specializzato e la consegna al cliente in contanti previa detrazione della provvigione (dal 5 al 10 per cento). Oppure bonificati nel conto della società Mill Sutter A.G. specializzata nel servizio di trasformazione in contanti. A volte da Dubai traslocavano sui conti di altri paradisi fiscali come le Bahamas. La Svizzera non più sicura dopo l'accordo con l'Italia in tema di cooperazione fiscale.
Terminata la dichiarazione spontanea, i difensori di Vazzoler Francesco Murgia e Maria Grazia Stocco, hanno chiesto ai giudici di trasferire gli atti a Venezia per competenza territoriale. La Procura generale della Corte di Cassazione ha accolto la loro istanza per Silvia Moro, la fidanzata trevigiana di Vazzoler. Le mail sarebbero partite da Jesolo. Ma per il pubblico ministero D'Angelo il riciclaggio da parte di Vazzoler è avvenuto a Padova.

Ieri pomeriggio è continuata anche la deposizione del tenente colonnello Vittorio Palmese della guardia di Finanza, che ha condotto tutte le indagini.
Lino Lava
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino