IL PROBLEMA PADOVA Le parolacce sulla panchina del parco, la dedica d'amore sul

IL PROBLEMA PADOVA Le parolacce sulla panchina del parco, la dedica d'amore sul
IL PROBLEMAPADOVA Le parolacce sulla panchina del parco, la dedica d'amore sul cavalcavia della tangenziale e l'insulto politico sul palazzo in pieno centro. Non solo arte urbana,...

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IL PROBLEMA
PADOVA Le parolacce sulla panchina del parco, la dedica d'amore sul cavalcavia della tangenziale e l'insulto politico sul palazzo in pieno centro. Non solo arte urbana, purtroppo, nei muri di questa città. L'altro lato della medaglia è rappresentato dai continui imbrattamenti che si verificano in ogni quartiere, costringendo gli addetti comunali a costanti interventi di pulizia. A Padova i vandali costano almeno mezzo milione di euro ogni anno, considerando ciò che spendono il Comune e la società Aps per pulizie e riparazioni. Per il 2018 l'amministrazione aveva messo a bilancio 250 mila euro per la cancellazione delle scritte (quasi sempre fatte con bombolette spray) e per il comparto delle manutenzioni.

Sui muri, dunque, non agiscono affatto solamente gli artisti. «Bisogna distinguere in modo netto - evidenzia l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi -. Gli artisti sono senza dubbio una presenza molto gradita perché mettono a disposizione della città le loro capacità e le loro opere d'arte contribuendo alla riqualificazione di luoghi ed opere pubbliche. Chi invece imbratta un muro per il semplice gusto di fare un atto vandalico non c'entra nulla e anzi penso che dia molto fastidio agli stessi artisti».
IL FENOMENO
Quello dei muri imbrattati è un fenomeno molto diffuso che più di una volta ha costretto gli operai ad attivarsi in fretta e furia per cancellare bestemmie e insulti pesanti. «La nostra squadra di pronto intervento manutenzioni si mette subito all'opera per tutte le proprietà comunali - prosegue l'assessore Micalizzi -. La priorità naturalmente è eliminare tutte quelle frasi che hanno contenuti offensivi». Le forze dell'ordine esercitano un costante controllo anche attraverso le telecamere di videosorveglianza, che più di una volta hanno portato all'identificazione degli imbrattatori (soprattutto quando ci sono di mezzo messaggi di stampo politico).
LE ZONE
I muri imbrattati si possono trovare ovunque, tra le piazze del centro come in periferia. «Gli episodi che danno più fastidio sono quelli dei vandalismi nei palazzi storici - spiega ancora l'assessore -. In ogni caso va detto che le zone universitarie sono piene di problemi di questo genere tra scritte, manifesti attaccati e mura rovinate dalla colla».
LE SPESE
«Anche quest'anno abbiamo speso una cifra molto importante per le cancellazioni prosegue l'assessore e il più grande rammarico deriva dal fatto che molti di quei soldi potremmo utilizzarli per offrire nuovi servizi anziché per sistemare ciò che è stato rotto e rovinato da qualcun altro».

Iniziative come quella presentata ieri dall'assessore Andrea Colasio servono proprio, secondo Micalizzi, a lanciare un messaggio preciso: «Questa è una città che vuole gli artisti, non i vandali. Sui muri si possono fare tante attività positive e noi faremo il massimo per proseguire in questa direzione». Per avere una città più bella e per spendere meno soldi in fastidiose manutenzioni.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino