IL PAESE VITTORIO VENETO Un tipo bizzarro, quel Paolo, ma pericoloso proprio

IL PAESE VITTORIO VENETO Un tipo bizzarro, quel Paolo, ma pericoloso proprio
IL PAESEVITTORIO VENETO Un tipo bizzarro, quel Paolo, ma pericoloso proprio no. Almeno non sembrava agli avventori del bar Nord Est, alla stazione di servizio Eni, sullo stradone...

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IL PAESE
VITTORIO VENETO Un tipo bizzarro, quel Paolo, ma pericoloso proprio no. Almeno non sembrava agli avventori del bar Nord Est, alla stazione di servizio Eni, sullo stradone che porta al Cansiglio. Per Vaj era quasi una tappa fissa. Saliva sul motorino e passava una mezzoretta sui tavolini esterni del locale, chiacchierando del più e del meno. «L'ho visto l'ultima volta proprio poche ore prima che venisse ucciso - racconta affranta Ilaria, figlia del titolare del bar -. Era solito fermarsi da noi a bere due birre alla spina. Si sedeva sempre al solito posto, vicino alla botte. Restava circa 45 minuti e se ne andava». Giovedì però c'era qualcosa che turbava il 57enne, qualcosa di cui non ha parlato a nessuno. «L'ho visto un po' tra sé e sè, non aveva tanta voglia di parlare e di interagire con gli altri - aggiunge Ilaria -. Quando ho saputo il giorno dopo cosa gli era successo sono rimasta allibita, nessuno poteva aspettarsi che potesse fare quella tragica fine».

IL MALORE
Proprio qui, al bar della stazione di servizio, Paolo Vaj, lo scorso anno, venne colto da un malore. «Era seduto sempre allo stesso posto, si sentì male, probabilmente per colpa del cuore. Abbiamo chiamato l'ambulanza e i soccorsi sono arrivati tempestivamente. Da quel momento si era affezionato a noi - spiegano nel locale -, forse perché sentiva che gli avevamo salvato la vita».
GLI AMICI
Tra i clienti del bar c'è anche Luca, che nonostante la differenza d'età, ha circa trent'anni, aveva instaurato un rapporto d'amicizia con Paolo Vaj. «Ci conosciamo da 10 anni - conferma -, e a volte si usciva anche assieme in compagnia. Quando abbiamo saputo della sua morte ci siamo ritrovati, qualcuno ricordava di un episodio in passato in cui aveva alzato le mani, ma non era stato niente di grave. Era di certo un uomo particolare, a volte si tingeva i capelli con colori strani, persino di blu. Ma di certo non dava fastidio a nessuno. Talvolta l'abbiamo visto anche con la ragazza e anche con la compagna: avevano un doberman ed erano sempre socievoli con tutti». «Era una persona tranquilla - aggiunge Lucia -. E non l'ho mai visto ubriaco, mai».

Pio Dal Cin
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Il Gazzettino