Il direttore e l'autista bloccati dai Cc ammettono le loro colpe. Indagini per capire dove finiva il latte rubato

Il direttore e l'autista bloccati dai Cc ammettono le loro colpe. Indagini per capire dove finiva il latte rubato
BRESSANVIDO - (C. Arc.) Il direttore dava il nullaosta, il camionista rubava il carico. Migliaia di litri di latte crudo da tempo sparivano dallo stabilimento delle Latterie...

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BRESSANVIDO - (C. Arc.) Il direttore dava il nullaosta, il camionista rubava il carico. Migliaia di litri di latte crudo da tempo sparivano dallo stabilimento delle Latterie Vicentini di via San Benedetto, a Bressanvido. I misteriosi ammanchi si materializzavano tutti nel weekend. La cosa è arrivata all'orecchio dei carabinieri di Padova che hanno deciso di effettuare un servizio specifico all'esterno dell'azienda. Nella notte tra sabato e domenica, mentre i militari erano appollaiati tra la vegetazione, alle 4 in punto, è arrivata un'autocisterna. Pochi minuti dopo anche un'auto. L'autista del mezzo pesante ha scambiato due parole con il conducente dell'auto che si scoprirà dopo essere il direttore delle Latterie Vicentine. Pochi minuti dopo le 5 il camion è ripartito in direzione di Bassano. A quel punto i carabinieri hanno capito che era il momento di intervenire.

Hanno simulato un posto di blocco per far accostare il camionista. L'uomo, identificato in Renato Zanin, 63 anni, di Bassano, prima ha tentato di cambiare strada, poi ha accostato il "bisonte". «Sto trasportando latte - ha detto ai militari - è tutto in regola». Ma non vi era traccia di bolla d'accompagnamento. Allora i carabinieri l'hanno scortato nuovamente in azienda. Qui hanno trovato il direttore, Lorenzo Bistore, 59, di Montecchio Precalcino. Messi alle strette dalle forze dell'ordine, manager e autista hanno ammesso le proprie responsabilità. Nelle cisterne erano stati caricati 22mila litri di latte che sarebbero finiti nel mercato della ricettazione. Sono stati arrestati per furto aggravato in concorso e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria di Vicenza. Le indagini sono tuttora in svolgimento per capire da quanto tempo andasse avanti la tresca.

Sconcerto tra i dipendenti dell'azienda, molto nota nel settore. Curiosità da non trascurare, il figlio del direttore risulta nell'organigramma aziendale come dipendente. I danni accumulati negli ultimi tempi dalla società sarebbero di diverse decine di migliaia di euro. Nulla a fronte del fatturato che il colosso vicentino è in grado di produrre.(((arcolinicg))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino