IL CASOVENEZIA «Quell'emendamento non è mai esistito». Glissando sul fatto che il tema ha tenuto banco per una settimana dentro e fuori il consiglio regionale del Veneto, il...
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VENEZIA «Quell'emendamento non è mai esistito». Glissando sul fatto che il tema ha tenuto banco per una settimana dentro e fuori il consiglio regionale del Veneto, il capogruppo di Zaia Presidente, Alberto Villanova, ha cercato di relegare alla casella fantasmi l'emendamento che doveva aumentare lo stipendio al coordinatore dell'intergruppo della Lega, Tiziano Bembo. «È un argomento che affronteremo nel momento opportuno», ha detto Villanova. A Palazzo Ferro Fini raccontano in realtà di grandi tribolazioni in casa leghista, con il partito diviso tra chi era favorevole al bonus al proprio dipendente per la mole di lavoro cui deve far fronte con 34 consiglieri da seguire e chi invece temeva critiche, tanto che nessuno se l'è sentita di portare in aula il discusso emendamento. Senza un padre, la cosa più semplice è stata negarne l'esistenza. Quanto a fantasmi, ieri la vicecapogruppo del Pd Vanessa Càmani ha denunciato le continue assenze del governatore Luca Zaia e il fatto che non risponda alle interrogazioni: «Zaia continua a non farsi vedere in consiglio regionale, ma è questa la sede ufficiale per replicare, non il punto stampa di Marghera». Ma da 14 mesi è così: il vero palazzo della politica veneta, più che il Balbi e il Ferro Fini, adesso è la Cita. (al.va.)
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Il Gazzettino