IL CARTEGGIO VENEZIA L'ultima volta che si è riunito il Comitatone è

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IL CARTEGGIOVENEZIA L'ultima volta che si è riunito il Comitatone è stato il 7 novembre 2017, presidente del Consiglio Gentiloni, ministro alle Infrastrutture Delrio. Fu quel...

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IL CARTEGGIO
VENEZIA L'ultima volta che si è riunito il Comitatone è stato il 7 novembre 2017, presidente del Consiglio Gentiloni, ministro alle Infrastrutture Delrio. Fu quel Comitatone a decidere di spostare le grandi navi da San Marco a Marghera. Da quella volta, del Comitatone si sono perse le tracce. Ci sono state le elezioni politiche, è nato il governo Conte I con il M5s e la Lega, una nave è andata a schiantarsi a San Basilio, l'allora ministro Toninelli ha cambiato le carte in tavola azzerando la scelta di Marghera. E siccome la seduta del Comitatone era necessaria per ripartire i fondi della Legge speciale già stanziati dal Parlamento, Toninelli è riuscito a inventarsi uno stratagemma inserendo una norma nello Sblocca-cantieri così che bastasse un decreto del premier per dare i soldi. Il decreto, infine, per le annualità 2018 e 2019, è arrivato, ma con il governo nuovo: Conte II, ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli.

Si dirà: se il Comitatone non è stato convocato dal Conte I, forse non è solo perché faceva venire l'allergia a Toninelli, magari nessuno dei suoi componenti l'aveva chiesto. È vero che il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ne aveva sollecitato la convocazione parlando con il Capo dello Stato Sergio Mattarella e con l'allora ministro all'Economia Tria, ma la Regione Veneto cosa aveva fatto? Disinteressata di Venezia e del bacino scolante in laguna? Silente magari per non disturbare il governo giallo-verde? Le carte e gli atti dimostrano il contrario.
LE LETTERE
21 gennaio 2019, il governo M5s-Lega è in carica da quasi otto mesi e il governatore del Veneto Luca Zaia scrive al premier Giuseppe Conte e per conoscenza agli altri componenti del Comitatone: i ministri, i sindaci di Venezia, Chioggia, Cavallino-Treporti, Mira, Jesolo, il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche. Oggetto della missiva: «Richiesta di convocazione» del Comitatone. Scrive Zaia: «In considerazione dell'esigenza di fare il punto su una serie di problematiche di rilevanza strategica che attengono allo sviluppo economico ed alla salvaguardia ambientale di Venezia e della sua laguna (riconversione del polo industriale di Marghera, disinquinamento ambientale e tutela del bacino scolante nella laguna di Venezia, messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati), ritengo quanto mai pertinente riavviare su questi temi il confronto tra le rappresentanze istituzionali, nell'ottica di una leale e fattiva collaborazione tra Stato, Regione ed Enti locali». Poi c'è la richiesta di fondi: «In tale contesto - scrive Zaia - sottolineo la necessità di assicurare adeguati finanziamenti per garantire il completamento degli importanti interventi di salvaguardia ambientale già programmati, al fine di non vanificare l'efficacia di quanto finora realizzato dalla Regione del Veneto con i fondi della Legge Speciale per Venezia; al riguardo ricordo che l'ultimo stanziamento a favore della Regione è stato disposto dal Comitato Interministeriale nella seduta del 23 dicembre 2008». Quindi, senza più risorse da oltre 10 anni e a fronte di «un fabbisogno finanziario complessivamente stimato in circa 500 milioni di euro», il governatore «rinnova» al premier «la richiesta di assegnare al Veneto, nell'arco del triennio 2019-2021, una cifra non inferiore a 100 milioni per consentire di dar corso all'esecuzione degli interventi prioritari ed indifferibili di competenza regionale».
SILENZIO
Risposte? Nessuna. Conte tace, Toninelli pure. A marzo arriva una lettera del Provveditore Linetti, che dipende dal ministero delle Infrastrutture (Mit) che, «in vista della convocazione del Comitato interministeriale» (che non ci sarà) comunica la proposta dello stesso Mit di ripartizione dei 265 milioni. Assegnatari solo i Comuni, non la Regione. È così che il 9 maggio 2019 Zaia scrive nuovamente al premier: «Si ribadisce la necessità di garantire adeguati finanziamenti anche a favore della Regione del Veneto, al fine di consentire la realizzazione di importanti ed urgenti interventi di risanamento ambientale del bacino Scolante in Laguna di Venezia». Risposte: zero.

Nuovo governo Conte II, nuovo ministro De Micheli, nuova Aqua Granda. I fondi 2018 e 2019 sono stati adesso assegnati ai Comuni. Martedì 26 si riunirà il Comitatone. Agli atti le richieste inevase della Regione.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino