I residenti sono inviperiti e indignati «Troppi ragazzi "fatti" o ubriachi»

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CAMPOLONGO MAGGIORE - Cittadini indignati e inviperiti per il rave party consumatosi la scorsa notte. I giovani hanno iniziato ad arrivare già venerdì, ma il clou della festa...

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CAMPOLONGO MAGGIORE - Cittadini indignati e inviperiti per il rave party consumatosi la scorsa notte. I giovani hanno iniziato ad arrivare già venerdì, ma il clou della festa è stato il 25 aprile lungo l'argine destro del Brenta Cunetta, in località Bosco di Sacco, nella frazione Liettoli di Campolongo Maggiore. Non è la prima volta che capita e quello di sabato sarebbe stato il terzo raduno in tre anni. Ormai una "tradizione" che si svolge sullo stesso posto ogni festa di san Marco. Non che la cosa sia stata tanto migliore in altri punti degli argini del fiume da Vigonovo a Bojon, occupati da giovani che posizionano tende e ascoltano musica a tutto volume sin dalla sera precedente alla festività di San Marco. Fino a qualche anno fa nel verde degli argini si radunavano famiglie con bambini al seguito per cucinare la classica frittata. Il rumore e la pericolosità dei ragazzi che sfrecciano in sella a ogni tipo di rumorosi ciclomotori le hanno fatto sloggiare quasi tutte. I ragazzi sono migliaia e anche le Forze dell'Ordine si dicono impotenti per contrastare il fenomeno. I giovano arrivano sulle sponde del brenta Cunetta da ogni dove. Il territorio arginale di Bosco di Sacco, equidistante tra il ponte di Sandon di Fossò e quello di Boion di Campolongo Maggiore, è alquanto defilato e abbastanza difficile da raggiungere se non si conoscono bene le strade.

«Speriamo che il prossimo anno le Forze dell'Ordine e l'Amministrazione comunale provvedano per tempo e blocchino questo scempio», dice un cittadino che abita nelle vicinanze. «È un fenomeno da estirpare, ci vogliono le ruspe», gli fa eco un altro. «Siringhe ovunque, gente imbottita di tutto che faceva i propri bisogni ovunque. Questo non vuol dire fare festa. Ragazzi senza un minimo di dignità e rispetto, vuoti dentro. Ho visto ragazzine di 12 anni ubriache fradice».
Vittorino Compagno

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Il Gazzettino