I NODI TREVISO La sospensione dell'operatrice No-vax verrà confermata. Il

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I NODITREVISO La sospensione dell'operatrice No-vax verrà confermata. Il primo caso del genere nella Marca è emerso nella casa di riposo Villa Belvedere di Crocetta. Una...

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I NODI
TREVISO La sospensione dell'operatrice No-vax verrà confermata. Il primo caso del genere nella Marca è emerso nella casa di riposo Villa Belvedere di Crocetta. Una dipendente che non ha mai voluto saperne di vaccinarsi contro il coronavirus, senza un valido motivo, è stata prima giudicata dal medico competente della struttura come non idonea a stare accanto agli anziani e poi sollevata dall'incarico. La decisione era stata presa già all'inizio di marzo. E di seguito confermata in aprile. La dipendente della casa di riposo aveva fatto ricorso al collegio dello Spisal dell'Usl della Marca. Martedì quest'ultimo ha formalmente revocato il giudizio espresso dal medico, rinviandola a un'altra visita con lo stesso dottore. Dal canto proprio, la struttura non l'ha fatta rientrare in servizio, in attesa di una presa di posizione definitiva da parte delle autorità sanitarie. E a quanto pare questa arriverà a breve. «Lo Spisal si è comportato bene: l'obiettivo è solo quello di portare a termine una procedura corretta, in modo da evitare possibili ricorsi», chiarisce Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria.

LA PROCEDURA
Non a caso lo stesso Spisal ha inviato la donna a una nuova visita rimandando espressamente al decreto sull'obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid per il personale sanitario. Questo è del primo aprile. La procedura di sospensione per l'operatrice di Villa Belvedere era invece partita già a marzo. Sostanzialmente l'Usl chiede di ripartire da zero per far quadrare la tempistica, così da evitare di offrire appigli per eventuali ricorsi in tribunale. Anche altre case di riposo hanno a che fare con gruppi di operatori che non hanno voluto vaccinarsi. L'Israa di Treviso, ad esempio, ne conta in tutto una ventina, tra le quattro case di riposo e l'assistenza a domicilio. Per il momento sono stati assegnati ad altri servizi. In più, vengono sottoposti a tampone ogni volta che iniziano il turno. Al Gris di Mogliano sono una trentina quelli che non si sono vaccinati. Sono state assegnate mansioni diverse anche all'istituto Sartor di Castelfranco.
SANTA LUCIA DI PIAVE

Sono mille gli operatori della sanità sotto la lente. Compresi 154 medici (tra i quali 44 tra dottori di base e pediatri). E' in questa situazione anche Riccardo Szumski, medico di famiglia e sindaco di Santa Lucia di Piave. L'Usl lo ha convocato per tre volte per avere un confronto in seguito alla manifestazione di Conegliano. Anche quello previsto per ieri, però, è andato a vuoto. L'azienda sanitaria fa sapere che il medico ha comunicato di non potersi presentare per impegni istituzionali. «Ci fermiamo qui: non possiamo rincorrere le persone conclude Benazzi adesso partiranno le lettere indirizzate a chi non si è vaccinato. Se non ci sarà una risposta valida nel giro di 5 giorni, scatterà la sospensione. Vale per Szumski come per gli altri. Non ci sono altre strade».
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino