GLI IRRIDUCIBILI VITTORIO VENETO Raffica di multe in arrivo per i manifestanti

GLI IRRIDUCIBILI VITTORIO VENETO Raffica di multe in arrivo per i manifestanti
GLI IRRIDUCIBILIVITTORIO VENETO Raffica di multe in arrivo per i manifestanti che ieri si sono ritrovati vicino a piazza del Popolo a Vittorio Veneto nonostante il divieto della...

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GLI IRRIDUCIBILI
VITTORIO VENETO Raffica di multe in arrivo per i manifestanti che ieri si sono ritrovati vicino a piazza del Popolo a Vittorio Veneto nonostante il divieto della Questura. Le sanzioni saranno più alte per i recidivi che erano già stati multati la settimana scorsa e gli organizzatori ora rischiano anche una denuncia per aver violato per la seconda volta la disposizione del questore.

IL RITROVO
La seconda puntata della manifestazione In piazza per la libertà iniziata domenica scorsa è andata in scena ieri alle 16 nelle strade attigue alla piazza, che è stata negata per la seconda volta ai manifestanti. Erano un'ottantina le persone che al seguito di Devis Bonaldo (che ha proclamato ad alta voce il suo diritto a non portare la mascherina in luogo aperto) hanno manifestato per i loro diritti e per la libertà di potersi riunire. Sette giorni prima un gruppo più sparuto aveva protestato per non aver potuto manifestare in piazza del Popolo. Tutto si era svolto con calma e tranquillità e senza disordini. Ieri il gruppo dei dimostranti era più folto e più determinato a far sentire la propria voce nel nome della Costituzione che secondo loro e Bonaldo «è stata calpestata da norme amministrative che ad essa si oppongono». Anche ieri piazza del Popolo era transennata e le forze dell'ordine erano presenti con uno schieramento imponente. Così il gruppo di cittadini, alcuni dei quali senza mascherina, si è riunito in uno spazio nei giardini pubblici formando un cerchio attorno a Bonaldo. Questi mostrando un libretto con la Costituzione Italiana ha distribuito uno stampato dal titolo Esiste ancora la Costituzione? dove vengono riportati alcuni degli articoli, come il 21 che sancisce la libertà e il diritto di manifestare con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
LE VOCI
«Sono venuta apposta per dare il mio appoggio a Bonaldo e a questa protesta - Afferma R. di San Fior, una signora di mezza età - Ci stanno togliendo la libertà di fare quello che è il nostro diritto sacrosanto ad essere persone in uno Stato libero. Stiamo scivolando sempre più verso la dittatura e questo non è accettabile. Dov'erano le forze di polizia che qui si vedono in gran numero domenica scorsa? In piazza Cima avrebbero fatto molto più' comodo. Se viene tolto alla gente il diritto di esprimere le proprie idee allora siamo alla frutta» Secondo S.C. maresciallo in pensione di Ponte nelle Alpi queste manifestazioni non servono a nulla: «Perdono solo tempo. Non otterranno mai quello che vogliono. Non si può paragonare una manifestazione come questa ai fatti accaduti a Conegliano. Lì è stata un'esplosione improvvisa di violenza, qui si tratta di una manifestazione per la quale non è stata data l'autorizzazione». Tra gli interventi quello contro le mascherine del medico Fabio Franchi. A interrompere le discussioni in corso ha provveduto un funzionario della questura, intervenuto a ricordare che la manifestazione era vietata. Bonaldo ha ribadito: «Quello che stanno facendo le forze dell'ordine è completamente illegale. Applicano delle regole amministrative che sono ben al di sotto della Costituzione che qui non si applica». «Bisogna inneggiare allo scudetto dell'Inter - ha gridato una signora - Così ci lasciano manifestare», appello subito raccolto e tutti hanno iniziato a scandire Forza Inter. La piccola folla un po' alla volta si è dispersa.
IL PRIMO CITTADINO

«Mi sono tenuto in contatto telefonico con le forze dell'ordine presenti in piazza fin dalla tarda mattinata - ha spiegato il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto - Il signor Bonaldo può portare le sue istanze alla magistratura se crede che i suoi diritti siano stati calpestati. Cercare di imporli forse non è la strada giusta. Se ritiene che la sua libertà sia messa in discussione il mio consiglio è quello di rivolgersi alla magistratura, dove eventualmente troverà le risposte che cerca».
Pio Dal Cin
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Il Gazzettino