Fino a 1.016 posti in Terapia intensiva, vaccini anticipati e 32.000 test al giorno

Fino a 1.016 posti in Terapia intensiva, vaccini anticipati e 32.000 test al giorno
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LE MISURE
VENEZIA Una documento di 27 pagine, allegato alla delibera che porta anche la firma del direttore della Prevenzione regionale Francesca Russo, elaborato «al fine di individuare misure per una risposta efficace in caso di aggravamento della situazione sanitaria a causa della diffusione del virus nei prossimi mesi». Ecco il piano del Veneto per la campagna d'autunno contro il Covid-19. Un arsenale composto da sei armi: i dipartimenti di Prevenzione per le attività di sanità pubblica finalizzate appunto alla prevenzione, al controllo e al contenimento dei contagi; la capacità diagnostica della rete dei laboratori di Microbiologia, anche con l'integrazione di nuovi test disponibili sul mercato; l'assistenza sanitaria territoriale, per la presa in carico a domicilio; la rete dell'emergenza/urgenza, dunque 118 e Pronto Soccorso; l'assistenza ospedaliera per i casi più gravi, che richiedono il ricovero in Terapia intensiva, Sub-intensiva o in Malattie infettive; i sistemi informativi regionali e di biosorveglianza per il monitoraggio dell'epidemia.

GLI OSPEDALI
Per quanto riguarda gli ospedali, vengono confermati i 13 Covid Hospital con le Terapie intensive dedicate, in aggiunta alle strutture hub con alte specialità e reparti di Malattie infettive e Semi-intensiva e a quelle spoke con specifiche competenze intensivologiche. Prima dell'emergenza, il Veneto contava 494 posti letto di Terapia intensiva (di cui 44 privati accreditati) e cioè 10,1 ogni 100.000 abitanti contro una media nazionale di 8,8, 85 di Semi-intensiva e 165 di Malattie infettive (di cui 14 privati accreditati). Con il potenziamento effettuato in corsa, sono stati occupati al massimo 524 posti di Terapia intensiva. Ora, con un investimento strutturale di 81,9 milioni di euro, le Terapie intensive saliranno a 840, le Semi-intensive a 663 (di cui 176 ulteriormente riconvertibili, per un totale di 1.016 pazienti potenzialmente intubati) e le Malattie infettive fino a 1.085.
I PRONTO SOCCORSO
Per i Pronto soccorso sono previsti investimenti per 16,1 milioni di euro. Il programma prevede aree di pre-triage distinte, spazi di attesa e ambulatori dedicati a sospetti positivi o potenzialmente contagiosi in attesa di diagnosi, luoghi riservati ai soggetti che aspettano l'esito del tampone, percorsi individuati specificatamente per i pazienti Covid, accesso diretto per i sospetti infetti in barella, diagnostica radiologica dedicata.
I LABORATORI
Quando il Veneto è piombato nell'incubo Coronavirus, la processazione teorica massima con i macchinari di allora e con la disponibilità di reagenti era di 17.526 tamponi al giorno. L'emergenza ha drammaticamente comportato la necessità di aumentare questa capacità, basti pensare all'acquisto della macchina individuata in Olanda dal professor Andrea Crisanti e in grado da sola di analizzare quotidianamente 9.000 campioni. Ma ancora non basta, soprattutto in vista di un autunno-inverno in cui circoleranno anche i virus influenzali, per cui bisognerà escludere che si tratti di Sars-CoV-2. Pertanto nelle scorse settimane è stato attuato un piano straordinario di potenziamento delle Microbiologie in tutte le aziende sanitarie. Grazie all'acquisto di 21 nuove attrezzature, la potenzialità produttiva salirà a 32.000 diagnosi al giorno. Vengono codificate anche le novità introdotte a Treviso dal dottor Roberto Rigoli, coordinatore della rete veneta (mentre Padova resterà riferimento regionale), come la tecnica del pooling che permette di processare insieme anche dieci provette e la sperimentazione dei nuovi kit rapidi che danno una risposta in sette minuti. A questo si aggiungeranno i 100.000 test sierologici, acquistati dal commissario straordinario Domenico Arcuri, destinati ai docenti e al personale delle scuole per garantire intanto l'avvio dell'anno scolastico.
LA PREVENZIONE
In parallelo sarà intensificato il piano regionale di screening, che comprenderà stabilmente i centri di accoglienza dei migranti, i pullman delle badanti e degli avventizi provenienti da Bulgaria e Romania, i lavoratori stagionali del settore agricolo e ulteriori gruppi in base alla valutazione delle singole Ulss. Sempre in tema di prevenzione, l'inizio della campagna vaccinale anti-influenzale sarà anticipato a ottobre e quella anti-pneumococcica sarà offerta gratuitamente per i nati dal 1943
SUL TERRITORIO
Nel frattempo sul territorio sarà estesa l'attività delle Unità speciali di continuità assistenziale, dalle 7 alle 21, sette giorni su sette. Inoltre verrà introdotta progressivamente la figura dell'infermiere di famiglia, che collaborerà con i medici di medicina generale anche a domicilio: ce ne sarà uno ogni 4 dottori e 50.000 assistiti.
I SISTEMI INFORMATIVI

Nell'ambito del biomonitoraggio curato dai sistemi informativi, sarà promossa una sinergia con le aziende private, per controllare in modo più efficace lo stato di salute dei lavoratori e l'insorgenza di focolai negli ambienti professionali.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino