Fedriga: stop all'accoglienza diffusa

Fedriga: stop all'accoglienza diffusa
IL CASOUDINE Proprio mentre ieri il «cruscotto» del Viminale aggiornava l'andamento degli sbarchi di migranti in Italia (10.008 da inizio 2018, cioè -85,42% rispetto al 2017 e...

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IL CASO
UDINE Proprio mentre ieri il «cruscotto» del Viminale aggiornava l'andamento degli sbarchi di migranti in Italia (10.008 da inizio 2018, cioè -85,42% rispetto al 2017 e -80,37% rispetto al 2016) e in Friuli Venezia Giulia ci sono le avvisaglie di una ripresa della «rotta balcanica», il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, nella prima riunione del nuovo esecutivo, annuncia azioni precise per dare seguito alla posizione di principio, ovvero «no all'accoglienza diffusa dei migranti». Con una generalità di Giunta, così come si chiama in termini tecnici, ieri la Giunta infatti ha sostanzialmente deciso di informare «il Governo che siamo contrari a questo modo di accogliere ha spiegato Fedriga , a una politica migratoria che riteniamo dannosa per la nostra popolazione e che prenderemo, con i tempi necessari, tutti i provvedimenti anche per modificare le competenze che si era presa in capo l'amministrazione in termini di investimenti di carattere economico e finanziario». Dunque, seppur con gradualità come lascia intendere quel «con i tempi necessari», il neogovernatore ha cominciato a mettere in atto il programma che è andato spiegando durante la sua campagna elettorale e che lo ha fatto vincere con il 57% delle preferenze. Uscendo dalla riunione di Giunta Fedriga non ha dettagliato quando sarà spedita la missiva, ma in fondo è solo questione di operatività, poiché la decisione è presa. «Invieremo una comunicazione al Governo ha aggiunto precisando la nuova posizione della Regione sull'accoglienza diffusa, che non condividiamo».

I DATI
Stando agli ultimi dati forniti dall'ex assessore regionale Gianni Torrenti, a marzo in commissione consiliare, in regione a fine 2017 c'erano poco meno di 5mila migranti presenti (4.946) e la percentuale dei richiedenti asilo che hanno ottenuto lo status è arrivata al 75 per cento. In quell'occasione Torrenti aveva dato i numeri del consuntivo del Programma immigrazione 2017 (fondi per l'integrazione e non specificatamente per l'accoglienza), cioè 8,4 milioni di cui 7,3 di stanziamenti regionali, 706mila euro di fondi statali e 313mila di provenienza europea. Di tale cifra, più della metà (4,4 milioni) è stata destinata ai Comuni per il sostentamento dei minori non accompagnati.
L'OPPOSIZIONE

Una posizione, quella del nuovo governo regionale, che ha subito scatenato l'opposizione e a muoversi sono stati soprattutto gli esponenti del Pd. «Basta slogan sulla pelle delle persone», ha reagito il consigliere Dem Cristiano Shaurli, sollecitando Fedriga a dire ciò che intende fare in alternativa. «È facile affermare di non condividere la posizione sull'accoglienza ora però deve spiegare cosa faranno. I migranti, non solo continueranno ad arrivare, ma sono a oggi già presenti in progetti di accoglienza diffusa», ha aggiunto Shaurli, ipotizzando, sulla base del programma della Lega, che «Gradisca e Udine» potrebbero essere i luoghi scelti per concentrare i richiedenti asilo in regione. Va ancora più sul concreto l'eurodeputata Pd Isabella De Monte, che vuole sapere dal neo governatore «dove saranno collocati i grandi centri dove concentrare migliaia di profughi e con quali risorse si apriranno». De Monte vuole inoltre avere rassicurazioni in merito al fatto che «ogni operazione riguardante i maxi centri di accoglienza saranno effettuate in stretto collegamento con le prefetture e i sindaci». Intende poi appurare «quante risorse saranno destinate per la ristrutturazione delle strutture e se questi fondi saranno statali o a carico delle casse regionali».Chiede di essere rassicurata sul fatto che «non saranno tagliate le risorse regionali riservate ai servizi di prevenzione sanitaria per i richiedenti asilo». La prossima riunione di Giunta, probabilmente a metà della settimana ventura, avrà già all'ordine del giorno delibere dei diversi assessori, «per dare subito un indirizzo politico a questa amministrazione», ha concluso ieri il presidente.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino