Esofago bucato, risarcito dall'Usl

Esofago bucato, risarcito dall'Usl
ALPAGOAveva un buco nell'esofago, ma i medici se ne accorgono solo dopo 2 settimane di ricovero. 15 giorni da incubo quelli vissuti da un 76enne alpagoto, che nel 2010 finì anche...

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ALPAGO
Aveva un buco nell'esofago, ma i medici se ne accorgono solo dopo 2 settimane di ricovero. 15 giorni da incubo quelli vissuti da un 76enne alpagoto, che nel 2010 finì anche in Rianimazione all'ospedale San Martino di Belluno. La Usl 1 Dolomiti lo ha recentemente risarcito con 50mila euro per i danni subiti.

Tutto inizia quando il 76enne, affetto da esofagite ed ernia iatale, nel marzo del 2010 va dal medico curante per insistente dolore al torace. Il dottore lo spedisce d'urgenza all'ospedale di Belluno. Arrivato al pronto soccorso i sanitari si accorgono della presenza di liquidi nei polmoni e il 76enne finisce in Rianimazione, per insufficienza respiratoria. Nei giorni successivi le condizioni sembrano migliorare, tanto che l'uomo viene trasferito di reparto. Inspiegabilmente resta sempre costante l'abbondante fuoriuscita di liquido dal drenaggio toracico e un persistente stato di sepsi, ovvero un'infezione in tutto l'organismo. Dieci giorni più tardi l'anziano si aggrava nuovamente e viene sottoposto a un intervento chirurgico con il quale gli viene pulito il polmone nella quasi totalità. Sarà solo dopo l'intervento chirurgico e i successivi accertamenti diagnostici che i medici si accorgeranno della presenza di un buco nell'esofago. Era proprio da lì che arrivavano i liquidi e il cibo che finivano nella cavità pleurica. Passano quindi ben due settimane dal momento del ricovero prima che si arrivi a una diagnosi corretta. A quel punto il 76enne si rivolge a Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato nei casi di malasanità. «Nonostante il persistere di un quadro clinico preoccupante, dell'infezione e dell'inefficacia della terapia antibiotica - spiega ancora Claudio Dal Borgo di Giesse -, i sanitari non hanno eseguito subito accertamenti diagnostici per capire l'origine dell'abbondante versamento pleurico. Se la diagnosi fosse stata tempestiva e le terapie correttamente prestate, probabilmente il danno non si sarebbe verificato». Dopo gli accertamenti dei medici legali delle parti l'Usl ha liquidato un risarcimento di 50 mila euro.
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Il Gazzettino