Dopo la tempesta arrivano i rifiuti 4000 tonnellate ancora da smaltire

Dopo la tempesta arrivano i rifiuti 4000 tonnellate ancora da smaltire
NUOVA EMERGENZAAllarme per il rifiuto spiaggiato: migliaia di tonnellate di detriti, ramaglie, radici di posidonie, plastiche hanno sommerso tutta la costa di Caorle e delle sue...

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NUOVA EMERGENZA
Allarme per il rifiuto spiaggiato: migliaia di tonnellate di detriti, ramaglie, radici di posidonie, plastiche hanno sommerso tutta la costa di Caorle e delle sue frazioni. L'eccezionale maltempo dell'ultima settimana non ha causato solamente una forte erosione lungo la spiaggia di Ponente e di Vallevecchia, un altro gravissimo danno è rappresentato dall'immane quantità di rifiuti che la furia delle mareggiate ha riversato sull'arenile. Non solo nelle battigie, ma anche in tutto il resto della spiaggia si trovano cumuli di rifiuti, tra cui, purtroppo, le immancabili plastiche scaricate nei fiumi e nei mari da tanti incivili. Nel solo arenile del capoluogo, tra Ponente e Levante, si calcola che vi siano tra le tre e le quattromila tonnellate di rifiuto spiaggiato. Se si conta anche quello abbandonato dall'Adriatico lungo la spiaggia di Vallevecchia e nelle frazioni a destra del Livenza (Porto Santa Margherita, Lido Altanea, Duna Verde), le quantità salgono vertiginosamente, così come saliranno i costi che la comunità di Caorle si vedrà costretta a pagare per lo smaltimento.

I COSTI
Questa immane quantità di spiaggiato, probabilmente addirittura superiore a quella trasportata dalle mareggiate eccezionali dell'autunno 2018, rischia di incidere per oltre 600-700mila euro sul conto finale della Tari, la tassa sui rifiuti che residenti, esercenti, commercianti e proprietari di seconde case si vedranno costretti a pagare. Lo spiaggiato continua, infatti, ad essere classificato come rifiuto urbano e come tale incide sui costi dei servizi ambientali comunali. Per quanto riguarda il legno, a Caorle si attende con favore l'approvazione anche al Senato dell'emendamento presentato dalla deputata dalla Lega Giorgia Andreuzza che prevede di individuare come biomasse vegetali, e non più come rifiuto, tutto il legname portato sulle spiagge dalle mareggiate.
In attesa di questa auspicata novità legislativa, il Comune di Caorle ha comunque stretto accordi con aziende specializzate per il recupero del legname, di cui viene pagato esclusivamente il costo di trasporto fino ai centri di trattamento. La situazione è diversa, invece, per altro materiale naturale, come le radici delle posidonie, che difficilmente vengono accolte da impianti di trattamento per la conversione in cippato. Come successo lo scorso anno con la tempesta Vaia, l'amministrazione spera che la Regione attribuisca un contributo eccezionale ai Comuni che dovranno far fronte allo smaltimento dello spiaggiato: nel 2018 la Regione assegnò 100mila euro al Comune di Caorle. In attesa, comunque, di una stima più precisa dei costi relativi allo smaltimento, i concessionari titolari degli stabilimenti balneari, per quanto possibile, stanno facendo fronte alle operazioni di recupero dello spiaggiato.
VILLANOVA ALLAGATA
Insomma l'emergenza non è finita. Dopo una settimana di pioggia con danni e impianti ormai al limite e una pausa di una quindicina di ore, da lunedì sera piove senza sosta. Il problema più grave è a San Michele al Tagliamento, dove la Protezione civile con i vigili del fuoco si è accampata da giorni per svuotare parte del bacino di Villanova della Cartera. Qui diverse abitazioni sono rimaste allagate con l'arrivo delle acque dal Pordenonese.

Ieri c'è stato un vertice con la Protezione civile del Fvg per cercare di fermare l'acqua a monte. La strada che porta a Mussons di Morsano rimane chiusa mentre la strada metropolitana che si collega alla Ferrata è a senso unico alternato, regolata da un semaforo. Mentre il mare continua l'erosione del litorale, il Genio civile ha comunicato che sono 600mila i metri cubi di spiaggia divorati dalla mareggiata del 12 novembre, quando il mare ha invaso la spiaggia di Bibione. «Stiamo raccogliendo foto, video e documentazione per avere elementi chiari e ottenere i risarcimenti come ci è stato richiesto dalla Regione», spiega il sindaco Pasqualino Codognotto. Intanto ieri sera si è svolto un Consiglio comunale straordinario in cui il primo cittadino ha illustrato la situazione del territorio interessato dal maltempo. Codognotto continua a monitorare il capoluogo e le frazioni assieme al coordinatore dei volontari della protezione civile Antonio Miorin ed al responsabile William Cremasco. Un centinaio di sacchi hanno permesso di mettere in sicurezza la zona di Terzo bacino, dopo che dalla piena del canale scolmatore Cavrato si era aperto un fontanazzo che ha rischiato di allagare i terreni circostanti ed alcune abitazioni. A preoccupare anche la piena del fiume Tagliamento. «Servono le opere di contenimento nel medio corso del fiume che taglino l'onda di piena in modo da diminuirne la portata», spiega Codognotto. Il Consorzio di Bonifica del Veneto orientale ha aperto i manufatti di scarico delle rogge Rojada, Molino e Vidimana e Mussons, Villanova della Cartera e Malafesta, che stanno scaricando le acque invasate da nord in questi giorni.
Riccardo Coppo
Marco Corazza
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino