Diplomi falsi: bidelli bocciati 2 volte

Diplomi falsi: bidelli bocciati 2 volte
IL CASOTREVISO Licenziamenti in serie, contratti a tempo determinato già revocati: sul personale Ata degli istituti trevigiani finito nelle spire della maxi inchiesta sui diplomi...

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IL CASO
TREVISO Licenziamenti in serie, contratti a tempo determinato già revocati: sul personale Ata degli istituti trevigiani finito nelle spire della maxi inchiesta sui diplomi falsi si è scatenata in questi mesi una specie di tempesta perfetta. Ma non tutti coloro che sono finiti sotto inchiesta per falso materiale e ideologico (nonchè truffa ai danni dello Stato) sono stati supinamente a guardare. Alcuni hanno deciso di rivolgersi al giudice del lavoro di Treviso per vedersi riconoscere i propri diritti, sanciti da certificati sui quali le autorità scolastiche hanno in tutti i modi cercato di fare piena luce. Ma sono riusciti a farsi male due volte. E' il caso di un collaboratore scolastico in comune fra un istituto superiore di Villorba e uno di Conegliano che era stato licenziato e ha portato le due scuole davanti al giudice forte delle proprie rivendicazioni. Il risultato? Causa persa e condanna al pagamento di tutte le spese legali (1800 euro). Non si tratta, peraltro, di un caso isolato. Ma gli accertamenti eseguiti dagli istituti della Marca per conto dell'ufficio scolastico provinciale hanno portato alla luce, assieme al quadro complessivo di inganni, anche una documentazione consistente, in grado di resistere in giudizio.

GRADUATORIE FALSATE
Sul fronte dell'inchiesta, la fase investigativa può dirsi conclusa. Ora però si stanno muovendo anche le Procure della Repubblica campane. Quella di Nocera Inferiore ad esempio, avrebbe affidato alla propria sezione di polizia giudiziaria il compito di richiedere a tutti i soggetti interessati di produrre la domanda fatta a suo tempo per essere inseriti nelle graduatorie di terza fascia. Stiamo parlando di circa un migliaio di posizioni solo nella Marca. Questo mentre la lista delle paritarie usa e getta che hanno sfornato diplomi a raffica dietro cospicuo pagamento, continua ad arricchirsi di nomi. Assieme ai soliti noti (la De Nicola di San Giuseppe Vesuviano, la San Remigio di Nocera Inferiore, La Disney Club di Marcianise e la Voltaire di Napoli) emergono quelli di scuole per l'infanzia come I sogni dei bimbi o Il Trenino dell'infanzia o ancora i più altisonanti Centro Paideia o Istituto Bob Kennedy.
DECINE DI ISTITUTI
Alcuni non sono addirittura mai stati riconosciuti legalmente dal Miur (ministero dell'istruzione) e hanno prodotto o continuato a produrre titoli senza mai aver avuto il via libera dalle autorità scolastiche.

Istituto non funzionante, mai destinatario di concessioni della parità scolastica, mai riconosciuto legalmente dal Miur. E' il caso della Luca Pignataro di Salerno e della paritaria Giacomo Moschetti, sempre di Salerno. La Luca Pacioli di Nola, invece, il riconoscimento l'aveva avuto, ma se l'è visto revocare nel 2013 per tutti gli indirizzi scolastici. Gli atti relativi furono assegnati a un Istituto comprensivo statale che però non li ha mai consegnati all'Ufficio scolastico della Campania, facendo così scattare una segnalazione alla Procura. Si potrebbe andare avanti quasi all'infinito: il Forcella di Nocera Inferiore (Salerno) non ha mai avuto alcuna autorizzazione a effettuare la sessione straordinaria di esami nel 2012-2013, ottenendola solo nell'anno successivo. Diplomi però ne sono usciti anche da lì. Nel 2016 poi ha cambiato denominazione si è trasferito a Nocera Superiore. Il Levi di Agropoli, sempre in provincia di Salerno, ha funzionato 5 anni in regime di parità, ma nel 2013 l'ha persa. E dunque accade che in qualche caso il diploma ci sia, bello gonfio di crediti, la scuola esista o sia esistita, l'attività formativa sia stata apparentemente regolare, ma manchi del tutto la corrispondenza fra gli anni di apertura dei corsi e quelli di consegna del titolo di studio. Adesso però su questa triste commedia si è alzato il sipario.
l.bert
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Il Gazzettino