Conte-Django, altra sfida «Fuori dall'ex caserma»

Conte-Django, altra sfida «Fuori dall'ex caserma»
IL CASOTREVISO Il centro sociale Django può organizzare l'assemblea prevista per questa sera per discutere dello scontro in corso con Ca' Sugana. Ma l'incontro si dovrà tenere...

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IL CASO
TREVISO Il centro sociale Django può organizzare l'assemblea prevista per questa sera per discutere dello scontro in corso con Ca' Sugana. Ma l'incontro si dovrà tenere all'aperto, non all'interno dell'ex caserma Piave. Nonostante il freddo pungente. Proprio così. A dirlo è il sindaco Mario Conte. «Tutte le attività portate avanti nei fabbricati di via Monterumici sono abusive. Quindi si può tenere l'assemblea, ma all'aperto mette in chiaro il primo cittadino . Le regole dettate dalla convenzione con OpenPiave vanno rispettate. Nessuna discussione». La sfida tra il centro sociale e il Comune, culminata con l'annullamento del concerto degli Sham 69, gruppo punk inglese, che era previsto per sabato sera nell'ex Piave, è sempre più calda. «Stiamo parlando di un posto dove di fatto non può entrare nemmeno la Polizia Locale a vedere cosa succede. Ma stiamo scherzando? incalza Conte . Mi sorprende il coraggio della presidente di OpenPiave. Se si verifica qualche incidente bella struttura, chi ne risponde?. Una volta i centri sociali occupavano gli stabili aggiunge per sdramatizzare - adesso puntano alle convenzioni».

LE ISPEZIONI
In realtà i controlli della Polizia Locale non sono mancati. Sono stati effettuati in tre serate diverse da agenti in borghese. E alla fine sono arrivate multe per 20mila euro. Sanzioni che Django non ha intenzione di pagare. Anzi, il centro sociale non ha intenzione di fare passi indietro. A cominciare dall'assemblea di questa sera. «Al centro della discussione ci sarà il becero attacco della giunta leghista ai progetti del centro sociale, e non solo spiegano da Django . L'amministrazione Conte e il consigliere Visentin, ci muove accuse ridicole. Comminando una multa che sfiora i 20mila euro alle associazioni Occupiamoci di Treviso e Caminantes, non si vuole riconoscere un percorso. La solfa del paragone con altre attività commerciali è quanto mai inopportuna: nessuno lucra, nessuno guadagna all'interno delle mura della Piave».
L'ACCUSA

«Ogni centesimo - conclude Django - viene usato per progettualità e ristrutturazioni. Ci attaccano perché sul territorio proponiamo un mondo differente. È un attacco verso chi lotta a fianco di migranti, donne e uomini sfruttati, giovani, precari, anziani, disabili, di chi lotta per il diritto a respirare». L'assemblea di stasera è confermata. Resta da capire se si terrà all'aperto o sotto un tetto. L'ennesima sfida.
Mauro Favaro
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Il Gazzettino