Arresti domiciliari per Luca Claudio. Ieri l'ex primo cittadino di Abano ha lasciato la Casa circondariale di strada Due Palazzi, dopo otto mesi e nove giorni di reclusione. Il...
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La scelta di Porto Levante è maturata a sorpresa dopo lunghe e laboriose trattative tra i difensori di Claudio, il penalista Ferdinando Bonon e il professor Giovanni Caruso, e il giudice. Dopo aver ottenuto il parere favorevole del pm Federica Baccaglini alla concessione dei domiciliari, i legali dell'ex sindaco hanno formulato due proposte in alternativa. Il ritorno nell'abitazione di famiglia, in via Campagna Bassa, a Montegrotto, dove i finanzieri l'avevano arrestato all'alba del 23 giugno scorso, oppure il buen retiro in un agriturismo sui Colli, indicato dal fratello di Claudio. Il giudice Cesaro le ha scartate entrambe, sostenendo che l'ex sindaco non può tornare - almeno per ora - a respirare l'aria delle Terme, cioé di quel territorio in cui si è reso protagonista di numerosi episodi di corruzione e concussione. In altre parole il suo ritorno nel bacino termale è stato giudicato troppo rischioso, in considerazione della pericolosità sociale dell'ex primo cittadino, e delle imminenti elezioni amministrative sulle quali potrebbe esercitare la sua influenza. I difensori si sono allora prodigati nel tentativo di individuare una sistemazione al di fuori della provincia di Padova, come indicato dal magistrato. Alla fine la scelta è caduta su Porto Levante, tranquilla località in riva al mare, dove l'entourage di Claudio ha individuato un appartamento per il quale è stato stipulato un contratto d'affitto.
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Il Gazzettino