Cane ammazzato, cacciatore nei guai

Cane ammazzato, cacciatore nei guai
CRESPINO Il giallo è stato risolto e chi ha ammazzato il cagnolino a fucilate è stato individuato dai carabinieri. L'uomo è stato denunciato con l'ipotesi di reato di uccisione...

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CRESPINO
Il giallo è stato risolto e chi ha ammazzato il cagnolino a fucilate è stato individuato dai carabinieri. L'uomo è stato denunciato con l'ipotesi di reato di uccisione di animali. L'animale era un meticcio, sprovvisto di tatuaggio o microchip.

Il presunto uccisore, invece, sarebbe un cacciatore della zona, come era subito apparso evidente visto che l'animale era stato abbattuto con un fucile da caccia e la cartuccia a pallini esplosa era stata trovata e sequestrata dai carabinieri vicino alla carcassa straziata. Tuttavia, che si potesse essere trattato di un incidente durante una battuta di caccia, era del tutto improbabile essendo la stagione venatoria chiusa da tempo. La pista seguita fin dall'inizio dai carabinieri della Stazione di Crespino che hanno immediatamente avviato le indagini, era che si fosse trattato di un gesto di natura volontaria. Ed è per questo che, nei confronti dell'uomo, è arrivata la denuncia per il reato previsto dall'articolo 544-bis del Codice Penale, che recita: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni».
La vicenda a tinte fosche ha avuto come teatro una strada bianca, a Selva di Crespino, e risale al pomeriggio di domenica 7 aprile. Una donna, residente in zona, durante una passeggiata ha notato il cane a terra, immobile. E, una volta avvicinatasi, si è accorta che l'animale giaceva in una pozza di sangue con un grosso foro sul fianco. Una ferita che è subito sembrata riconducibile a un colpo di fucile da caccia. La donna, fra l'altro, ha detto di aver sentito, in lontananza, prima di imbattersi nel cane senza vita, due colpi che le erano sembrati due spari e lo ha raccontato ai carabinieri. Gli uomini dell'Arma erano poi intervenuti dopo la sua segnalazione, insieme al cino-vigile e al veterinario di turno.
L'INDIGNAZIONE
La notizia dell'uccisione del cane aveva destato un'ondata di indignazione per la brutalità del fatto. «Un atto vile e criminale aveva sottolineato Isabella Ghinello, presidente Lega nazionale per la difesa del cane di Rovigo - che non può restare impunito per rispetto dell'animale ucciso e di una società che si impegna a tutelare diritti fondamentali per potersi considerare civile».

In un post su Facebook sulla pagina ufficiale della Lega del cane, ieri è subito arrivato un nuovo commento: «Le forze dell'ordine hanno individuato il presunto responsabile di questo gesto crudele e insensato. Presunto è d'obbligo, visto che le indagini sono in corso e ci sarà un procedimento penale. Per parte nostra, riteniamo probabile che non si tratti di un cane randagio ma di uno dei tanti cani non microchippati, di proprietà, lasciati liberi di vagare per le campagne. Nelle nostre zone il randagismo, inteso nel senso di cani senza proprietario che vivono e si riproducono ai margini della società, non esiste più da tempo. Qui i problemi sono altri, come i numerosi raccoglitori seriali di animali, i tanti abbandoni nonché i cani di proprietà lasciati liberi per il territorio perché tanto tornano sempre».
Francesco Campi
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Il Gazzettino