«Caccia agli atti viziati dalla Camorra»

«Caccia agli atti viziati dalla Camorra»
ERACLEALa delega del Ministero dell'Interno potrebbe arrivare già domani. Un via libera che permetterà al prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, di aprire una commissione di...

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ERACLEA
La delega del Ministero dell'Interno potrebbe arrivare già domani. Un via libera che permetterà al prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, di aprire una commissione di indagine per verificare se i rapporti della giunta del sindaco Mirco Mestre con i casalesi fossero proseguiti anche dopo le elezioni (vinte, secondo la procura lagunare, grazie proprio al voto di scambio tra la coalizione dell'ormai ex primo cittadino e il boss camorrista Luciano Donadio). «Credo che sia un po' nell'ordine delle cose - spiega Zappalorto - dal momento che in questa vicenda ci sono un sindaco che è stato arrestato e un vicesindaco nel registro degli indagati. Aprire una commissione di indagine non significa sciogliere automaticamente il Comune, potrebbe anche non risultare alcuna forma di infiltrazione o condizionamento».

ATTI AL SETACCIO
L'obiettivo, quindi, sarà andare a esaminare tutti gli atti prodotti dall'amministrazione alla ricerca di eventuali anomalie. «Si cercherà di capire, infatti, se sia stato prodotto qualche atto viziato - continua il prefetto - In particolare gare d'appalto o aggiudicazioni con parametri distorti, cioè portati a termine con favoritismi particolari. Condizionamenti che normalmente le organizzazioni criminali esercitano sulle amministrazioni pubbliche in cui si sono insinuate. Cercheremo di capire se anche a Eraclea si siano verificate queste dinamiche». La fase di verifica sarà accurata. «La commissione avrà tre mesi di tempo per redigere la sua relazione». Ma se dovesse essere accertato il legame tra giunta e Camorra, cosa accadrebbe? «Il Comune verrebbe sciolto - spiega Zappalorto - e questo significa che il commissariamento passerebbe dall'attuale, ordinario (cioè per dimissioni del primo cittadino, ndr) a quello in base all'articolo 143 del testo unico degli enti locali (condizionamento mafioso). A questo punto non ci sarebbe più un unico commissario ma una commissione composta da tre membri». Una triade che dovrebbe accompagnare il Comune fino a nuove elezioni.
NOMINE IN VISTA
Zappalorto avrà il compito, intanto, di nominare la commissione di indagine. «Sarà composta da figure specifiche, non ho ancora deciso ma chiederò una designazione alle varie forze dell'ordine». I tre investigatori del prefetto potranno essere selezionati tra gli uffici della prefettura, della questura, dei carabinieri o della finanza. L'iter, appunto, dovrebbe partire dalla prossima settimana. «Forse già domani», conclude Zappalorto. Eraclea, quindi, non ha ancora evitato il rischio di diventare il primo Comune del Veneto a essere sciolto per mafia. Zappalorto, dovesse trovare elementi probatori del condizionamento mafioso di qualunque procedura, avrà altri quarantacinque giorni di tempo per convocare un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in cui esporre le conclusioni della commissione, e poi inviare una propria relazione al Ministero dell'Interno. Lo scioglimento, a quel punto, potrà essere disposto dal Presidente della Repubblica appunto su proposta del Ministero dell'Interno.

Sotto la lente finiranno, ovviamente, tutti quegli atti legati ai vari interessi degli affari di Donadio e soci: principalmente, quindi, legati al settore immobiliare. Probabilmente la commissione vorrà verificare anche gli atti precedenti all'era Mestre, perché il condizionamento potrebbe avere anche radici ben più lontane. Dalle intercettazioni era emerso l'interesse dei casalesi per degli impianti di biogas a Stretti: Donadio e soci, avevano fatto continue pressioni a Mestre perché accelerasse (a agevolasse a loro favore) le pratiche. L'opera, però, non è mai stata realizzata.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino