«Basta facili allarmismi quella è una pista sicura»

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«Evitiamo allarmismi eccessivi». Mario Pozza, rappresenta la Camera di commercio di Treviso e Belluno (di cui è presidente) nel consiglio di amministrazione di AerTre, la società di gestione dell'aeroporto trevigiano, e non condivide le preoccupazioni di Zeno Giuliato sulla pista del Canova Giuliato, ex consigliere di Save (a sua volta, gruppo controllante di AerTre) che ha lanciato ieri l'allarme, sostenendo che la pista dello scalo, nonostante sia stata rifatta da pochi anni, denuncia gravi problemi strutturali, certo non risolvibili con l'asfaltatura già programmata in ottobre. Servirebbero lavori ben più prolungati delle due settimane di stop prospettate e, ovviamente, ben più costosi. La questione è stata affrontata e discussa anche nell'ultima riunione del cda della società trevigiana.

«La situazione è monitorata giorno per giorno, direi volo per volo ribadisce Pozza, che siede nell'organismo da tre anni ed è stato appena confermato per il prossimo mandato i tecnici hanno dato ampie garanzie soprattutto in termini di sicurezza. E gli accordi con l'impresa che eseguirà i lavori sono precisi. Naturalmente se in futuro emergeranno altri problemi si interverrà, ma, allo stato attuale, l'operazione di manutenzione straordinaria stabilita è la soluzione più adeguata».
Insomma, inutile sollevare polemiche. Il numero uno della Camera di commercio, peraltro, è da tempo un sostenitore della valenza dello scalo aeroportuale per lo sviluppo del territorio trevigiano. E, in questo senso, rimane convinto che l'ente camerale debba valorizzare la propria quota di partecipazione.

«Ritengo l'aeroporto di Treviso un asset strategico per le nostre imprese e per l'economia del nostro territorio, missione cardine della realtà della Camera di Commercio - afferma -. Inoltre, con la nuova competenza sul turismo, il dialogo con le infrastrutture che garantiscono l'afflusso dei turisti è indispensabile e deve rientrare in un piano strategico di incoming (ovvero di azioni per attirare turisti stranieri nella Marca, ndr)».
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Il Gazzettino