Atlantia, buy back e ritorno alla cedola

Atlantia, buy back e ritorno alla cedola
RIASSETTIMILANO Il dopo Aspi per Atlantia parte subito da un allargamento del business, alle energie rinnovabili e al settore ferroviario, con un piano di buy back tutt'altro che...

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RIASSETTI
MILANO Il dopo Aspi per Atlantia parte subito da un allargamento del business, alle energie rinnovabili e al settore ferroviario, con un piano di buy back tutt'altro che modesto. Il numero uno della holding infrastrutturale, Carlo Bertazzo, ieri ha avviato una serie di colloqui con i principali analisti e investitori internazionali per illustrare le linee guida di sviluppo della società dei prossimi mesi. «Stiamo diventando una holding strategica di investimento, con focus sulle infrastrutture di trasporto e sui macro-trend globali, che stanno rivoluzionando il mondo della mobilità» ha spiegato Bertazzo. «Per noi sarà centrale l'attenzione alle nuove tecnologie, al mondo digitale, alla qualità del servizio e alla sostenibilità». Il manager ha citato i track record positivi di Aeroporti Roma e della Costa Azzurra, oltre che di Telepass.

La roadmap prevede un mix di investimenti in ambiti industriali come aeroporti e autostrade in primis, e nuovi business limitrofi, con alcune novità rilevanti come il settore energetico e delle rinnovabili, il trasporto ferroviario, delle stazioni e della logistica metropolitana, i servizi di trasporto avanzati ITS (Intelligent Trasport System). Le valutazioni di Bertazzo e del suo team sono basate su una serie di analisi svolte sui macrotrend di trasporto internazionale effettuate negli scorsi mesi, secondo le quali i viaggi di lungo raggio per finalità turistiche torneranno nel medio periodo a livelli pre-pandemia, mentre i movimenti di corto raggio o nelle cerchie cittadine (treno, metro, parcheggio, taxy, noleggio auto) saranno gestiti in modo sempre più integrato attraverso le nuove tecnologie. Da qui la decisione della holding di ampliare il proprio raggio d'azione, concentrandosi su innovazione e infrastrutture sostenibili, partendo dall'elettrificazione di aeroporti a autostrade per favorire la diffusione delle auto di nuova generazione. Una scelta apprezzata dalla Borsa, che ha premiato il titolo a 16,30 euro (+3,5%) dopo una fiammata iniziale arrivata sopra oltre il 5%. A galvanizzare i mercati è stata anche la previsione di tornare a distribuire il dividendo a partire da aprile 2022 per un importo di circa 600 milioni, con una crescita annua stimata tra il 3% e il 5% per gli esercizi successivi.
Una boccata d'ossigeno per gli azionisti, rimasti a bocca asciutta nel periodo 2018-2021, sia per le spese straordinarie causate dalla tragedia di Genova che per l'azzeramento del traffico passeggeri dovuto alla pandemia. Da registrare, tuttavia, che i dividendi pre-Covid erano superiori di circa un terzo a quello previsto per il prossimo anno.
IL SOSTEGNO

Per prepararsi al futuro piano di investimenti, Atlantia ha inoltre fatto sapere di voler mettere in campo a inizio del prossimo anno un'operazione di buyback fino a un massimo di 2 miliardi, così da irrobustire la propria struttura in vista di nuove acquisizioni e sostenere l'andamento del titolo. Le risorse che verranno utilizzate faranno ovviamente parte degli 8 miliardi derivanti dalla cessione di Aspi. La holding però molto probabilmente non le terrà in pancia, ma potrebbe decidere di usarle per finanziare la crescita per linee esterne. Una scelta ben vista anche dal principale azionista di Atlantia, la holding dei Benetton Edizione, che ieri ha dichiarato di «apprezzare e condividere le linee strategiche elaborate dalla società infrastrutturale, nonché i valori di fondo che le hanno ispirate». Proprio per questo motivo, la cassaforte di Treviso guidata da Enrico Laghi ha ritenuto opportuno non aderire al piano di buy-back annunciato da Atlantia, «in segno tangibile dell'intenzione di mantenere immutato il proprio investimento».
r. dim.
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Il Gazzettino