ASSICURAZIONITRIESTE Generali si alleggerisce nel Regno Unito dove cede il portafoglio Vita della propria filiale locale e dà al contempo uno sforbiciata all'indebitamento di...
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TRIESTE Generali si alleggerisce nel Regno Unito dove cede il portafoglio Vita della propria filiale locale e dà al contempo uno sforbiciata all'indebitamento di gruppo, anticipando così di un anno l'obiettivo di un taglio tra 1,5 e 2 miliardi previsto dal piano industriale al 2021 presentato a Milano solo sei mesi fa. Nella Londra del caos Brexit e a ridosso delle elezioni europee i vertici del Leone incontrano gli investitori in un evento denominato Exploring Generali nel corso del quale fanno il punto sul percorso fatto e sulle prospettive della compagnia, la quale mostra di essere in grado di resistere anche a scenari di mercato avversi.
A rafforzare il capitale contribuisce la vendita del portafoglio chiuso Vita della filiale inglese, costituito da polizze del valore di 680 milioni di euro, a una controllata da Reinsurance Group of America, una delle principali società di riassicurazione nei rami vita e salute nel mondo. «Libereremo risorse che potranno quindi essere reimpiegate per nuove opportunità di investimento e, inoltre, miglioreremo l'efficienza operativa della nostra filiale», spiega il cfo di Generali Cristiano Borean.
OPERAZIONE SICUREZZA
Ma soprattutto, grazie all'operazione, il Solvency Ratio, pari a 207% a marzo e al 212% ad aprile con la vendita di Generali Leben, aumenta di un punto percentuale. Tale indicatore (a dicembre dello scorso anno era al 217%), che misura la solidità del capitale della compagnia assicurativa, rimarrebbe al di sopra della soglia di tranquillità, individuata nel 160%, anche in uno scenario di mercato avverso: si tratta dell'ipotesi un allargamento dello spread di 300 punti base del Btp rispetto all'euro swap di fine 2018, di un crollo dei mercati del 20% e di un allargamento di 125 punti base del differenziale dei bond corporate. Va nella stessa direzione della messa in sicurezza anche la decisione di non rifinanziare 1,25 miliardi di indebitamento senior in scadenza a gennaio 2020. Insieme al taglio di 250 milioni di debito effettuato nel primo trimestre 2019 il totale arriva a 1,5 miliardi.
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Il Gazzettino