Il numero cambia in continuazione, sia perché una percentuale di quelli che arrivano cercano di andarsene subito, sia perché nemmeno la prefettura conosce esattamente, se non...
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Anche la "popolazione" sta cambiando. I siriani avevano parenti o amici del Nord Europa, dopo due giorni ripartivano. I profughi africani invece, in genere restano. E questo crea ulteriori tensioni. La Prefettura per motivi di sicurezza, non dice dove sono ospitati. Ci sono cooperative che li accolgono: strutture private che hanno vinto il bando del governo. Usano appartamenti, ostelli, alberghi, oltre alla diocesi tramite la Caritas con significative esperienze come a S. Tecla ad Este.
A Padova la "Casa a Colori" della cooperativa Città Solare ne ospita una dozzina. Altri 21 sono alla casa di Abramo (delle ex suore elisabettine) di Rubano. La Caritas ha messo a disposizione circa 25 posti al Collegio Leopardi vicino a Prato della Valle con la tecnica della microaccoglienza. Villaggio Globale è un'Ati (associazione temporanea d'impresa) che vede al suo interno la Cooperativa Sestante: ospita circa 40 profughi.
Nella Bassa padovana sotto la gestione della cooperativa Ecofficina esiste una casa in via Roma a Battaglia Terme con 20 posti e una convenzione con il gestore privato dell'Hotel Catajo, 16 posti. Altri 75 posti sono occupati all'ostello di Monselice gestito dalla cooperativa Terra di Mezzo mentre a Mezzavia in comune di Due Carrare sei appartamenti possono ospitare 27 persone. Completano il quadro l'ex collegio dei salesani Manfredini di Este, oggi centro professionale che ha messo a disposizione una ventina di posti. A Baone nella casa di un uomo arrestato per pedofilia e che ha messo a disposizione la propria abitazione ci sono altri 15 posti ospitati dall'associazione Percorso Vita, quasi tutti nigeriani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino