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PORDENONE La Regione, su iniziativa dell'assessore alle Attività produttive e Turismo Sergio Bini, ha deciso di istituire un tavolo di crisi con tutti i rappresentanti delle categorie turistiche. È la prima e più urgente proposta emersa ieri dall'incontro, a Udine, tra l'assessore e i rappresentanti delle associazioni economiche legate al turismo e commercio per analizzare l'impatto dell'emergenza Coronavirus sul settore e studiare l'attivazione immediata di misure economiche di contrasto, in aggiunta a quelle che verranno inserite nel decreto legge SviluppoImpresa. Attualmente gli albergatori - lo hanno fatto presente più volte negli ultimi giorni - registrano annullamenti delle prenotazioni tra l'80 e il 95 per cento. Per Federalberghi Trieste le cancellazioni a oggi hanno causato una perdita di 1,5 milioni di fatturato che, proiettata sul mese di marzo, porta a stimare il taglio degli incassi in 6 milioni di euro. La categoria ha chiesto anche di intervenire con l'esenzione o il rinvio delle scadenze dei pagamenti dei tributi regionali e comunali.
IL RISCHIO ESTATE
A Lignano e Grado l'annullamento delle prenotazioni riguarda principalmente il mese di marzo, ma si teme che - in assenza di un rientro dell'emergenza entro due settimane - le disdette possano incidere anche sulla stagione estiva. Il rappresentante dell'esecutivo regionale ha ribadito i contenuti del maxi-emendamento al ddl SviluppoImpresa che includerà 14 milioni di euro per interventi anticrisi a favore delle imprese commerciali, turistiche e di servizio. La Regione ha inoltre confermato che al tavolo di crisi, la cui prossima riunione si terrà all'inizio della prossima settimana, verranno prese in considerazioni anche eventuali ulteriori istanze provenienti dal settore. Ieri il governatore Fedriga ha incontrato anche i rappresentanti del mondo bancario. Gli istituti di credito hanno segnalato la necessità di definire in tempi rapidi una moratoria su base nazionale e di differire l'entrata in vigore, il prossimo 30 giugno, delle norme europee sui crediti deteriorati e sulla definizione di defoult che possono rendere più difficile l'erogazione del credito». Sul tema Fedriga si è impegnato a scrivere al premier Conte e al ministro dell'Economia. «Non è possibile infatti - ha detto il governatore - mettere regole stringenti in questo momento quando in realtà serve solo maggiore credito e non strozzare le imprese».
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Il Gazzettino