Aggressione in via Roma: caso riaperto

Aggressione in via Roma: caso riaperto
DAL TRIBUNALEBELLUNO La Cassazione accoglie il ricorso della parte civile e riapre il caso dell'aggressione all'Enoteca Mazzini, ma solo per il risarcimento del danno. ...

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DAL TRIBUNALE
BELLUNO La Cassazione accoglie il ricorso della parte civile e riapre il caso dell'aggressione all'Enoteca Mazzini, ma solo per il risarcimento del danno.

È l'ennesimo colpo di scena nel processo che vede imputati per lesioni gravi i due attivisti della Casa dei Beni Comuni Lorenzo Bogo, 34enne, e Valentina Reolon, 38enne.
Secondo l'accusa quella lontana sera del 5 dicembre 2010 Claudio Mazzaro, 61enne, fu affrontato dalla coppia, in evidente stato di ubriachezza, e preso a calci e pugni. Erano circa le 23.15- 23.30 e Mazzaro venne assalito alle spalle riportando la frattura di tibia e malleolo. In primo grado i due attivisti vennero condannati a due anni di reclusione ciascuno, con la condizionale, oltre a 40mila euro di risarcimento alla vittima.
In secondo grado la sentenza venne capovolta e i due vennero assolti dai giudici della Corte veneziana «perché il fatto non sussiste». Una prova scagionò i due: dall'esame dell'estratto conto del conto corrente della Reolon, era risultato che aveva pagato le consumazioni all'enoteca Mazzini (dove si era trovata in compagnia del Bogo e dove era avvenuto l'ultimo degli alterchi verbali con il Mazzaro) a mezzanotte e 20 del 6 dicembre 2010, cioè in un orario che i giudici di secondo grado hanno ritenuto incompatibile con l'aggressione in danno della parte civile. Inoltre Mazzaro è stato anche ritenuto poco attendibile. Lui però non si è dato per vinto e è arrivato alla Suprema Corte, impugnando quella sentenza che metteva la prola fine sulla vicenda.
Nell'udienza del 12 luglio scorso il procuratore generale ha chiesto il respingimento del ricorso. Alla fine la decisione della Corte di Cassazione, le cu motivazioni sono state pubblicate ieri: ha accolto il ricorso e rinviato in grado di appello al giudice civile competente per il valore del danno.
L'assoluzione dei due attivisti resta salda, non verrà toccata, ma potrebbero rischiare di dover pagare i danni al 61enne.
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Il Gazzettino