OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Mostrare su Facebook la casa del presidente della Regione, in un video con la colonna sonora del film Il padrino, «rappresenta una libera e inviolabile manifestazione del pensiero». Così aveva ritenuto la Procura di Venezia, chiedendo di archiviare la querela presentata da Luca Zaia nei confronti dell'indipendentista Roberto Bissolo. Evidentemente ringalluzzito da quel proscioglimento, il veronese è tornato alla carica, con un nuovo messaggio dai toni minatori postato sul social.
LA GUERRA
È successo ieri, dopo che Zaia ha definito «una follia criminale senza giustificazioni» la guerra in Ucraina: «Ciò che sta accadendo è inaudito a maggior ragione di fronte a un mondo devastato da una pandemia con milioni di morti».
IL DISSENSO
Chissà se l'episodio avrà delle ripercussioni legali. Peraltro va detto che la giurisprudenza sul tema è variegata. E, proprio nel precedente tra Zaia e Bissolo, il pm Christian Del Turco aveva reputato che «l'invito a manifestare pubblicamente il dissenso rispetto alle scelte politiche del Presidente della Regione, finanche in prossimità dell'abitazione di questi, non consiste di per sé in un'istigazione a compiere attività delittuose». Nel filmato diffuso il 16 dicembre 2020, l'attivista aveva indicato dettagliatamente l'itinerario per arrivare alla casa del governatore, accompagnandolo con la sollecitazione ai suoi contestatori: «Per Natale, portate un caloroso saluto al vostro pastore Luca Zaia».
L'INCONTRO
Quest'ultimo è stato informato del nuovo attacco mentre andava a Roma, per partecipare all'incontro sull'autonomia con il collega Attilio Fontana, il segretario Matteo Salvini e il ministro Mariastella Gelmini. «Il tema sarà affrontato anche con il presidente del Consiglio Mario Draghi», ha annunciato la Lega. «Il principio ha commentato Zaia rimane sempre lo stesso: siamo disponibili a ragionare però solo se si tratta di autonomia vera. Quindi, ci saranno ancora degli approfondimenti da fare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane con la speranza che, alla fine, ci possa essere un documento che tuteli le istanze portate avanti congiuntamente dalle Regioni».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino