TREVISO - Altri due casi di Febbre del Nilo in poche ore: anche la Marca, inizialmente quasi risparmiata dal contagio, comincia a salire nella poco invidiabile classifica del...
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LE RACCOMANDAZIONI
Nonostante l'aspetto epidemiologico sia definito sotto controllo, dal Ca' Foncello si moltiplicano le raccomandazioni: «È necessario proteggersi con repellenti e non frequentare zone paludose o di acqua stagnante, perchè questo è il periodo in cui le zanzare sono più infette» ribadiscono i sanitari. Il picco del contagio si avrà infatti nelle prossime settimane: «Ci aspettiamo una nuova ondata di casi nelle prossime settimane: alla fine della stagione calda le zanzare sono più infette e il contagio più probabile».
I CONTROLLI
Nonostante questo l'ospedale spegne gli allarmismi: «La situazione è sotto controllo». Ma come ci si spiega questo primo contagio su un soggetto sano? «Dipende anche da quante punture lo hanno interessato - prosegue il medico - se la carica virale è elevata, ad esempio in una zona in cui viene attaccato da un nugolo di insetti e non si ha un luogo dove ripararsi, è possibile che il virus si sviluppi anche su un soggetto sano e relativamente giovane».
SETTE PRECEDENTI
Il caso del 56enne trevigiano segue quello di un 67enne dell'area di Paese e di un 92enne residente a Casale ricoverati nei giorni scorsi in condizioni gravi, e ad oggi stazionari. Salgono così a 8 i casi di contagio nella Marca dall'inizio dell'estate. La mappatura veneta vede Padova come provincia più colpita. A seguire la provincia di Rovigo, Verona, Venezia, Treviso e Vicenza. Nel Veneto i casi confermati sono circa 120 e 5 sono le persone decedute per le complicazioni dovute all'infezione. «Siamo di fronte a una situazione impegnativa, ma che non deve destare allarme - sottolinea l'assessore alla Sanità regionale Luca Coletto - con un centinaio di casi confermati su una popolazione di circa cinque milioni di abitanti. E i decessi purtroppo avvenuti in soggetti in età molto avanzata». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino