Febbre del Nilo, due contagi in poche ore: uno era stato in vacanza nel Veneziano

Febbre del Nilo, due contagi in poche ore: uno era stato in vacanza nel Veneziano
TREVISO - Altri due casi di Febbre del Nilo in poche ore: anche la Marca, inizialmente quasi risparmiata dal contagio, comincia a salire nella poco invidiabile classifica del...

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TREVISO - Altri due casi di Febbre del Nilo in poche ore: anche la Marca, inizialmente quasi risparmiata dal contagio, comincia a salire nella poco invidiabile classifica del numero di casi di persone colpite dal virus. Entrambi i pazienti sono ricoverati nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Treviso e hanno 74 e 56 anni. Il primo è di Castelfranco, il secondo di Treviso. E proprio quest'ultimo rappresenta un punto di svolta nelle statistiche regionali e rende più preoccupante la situazione: è il primo caso in Veneto di soggetto sano che contrae l'infezione. Secondo gli accertamenti eseguiti finora, il virus è stato inoculato al 56enne tra Caorle ed Eraclea, dove ha trascorso una breve vacanza. Le sue condizioni sono definite serie ma non è in pericolo di vita: «Il paziente ha avuto il classico  decorso da West Nile - conferma Roberto Rigoli, direttore del dipartimento di patologia clinica dell'ospedale di Treviso - rush cutaneo, dolori muscolari, encefalite e febbre. Ora il test ha dato esito positivo». Il paziente ha trascorso una vacanza nell'area compresa tra Eraclea e Caorle, dove la presenza di zanzara culex è massiccia. Il fatto che l'uomo apparentemente non presenti alcuno scompenso, né risulti immunodepresso, rappresenta una novità che allarma. «Effettivamente è il primo caso in cui ci imbattiamo - ammette Rigoli - tuttavia l'uomo è vigile e le sue condizioni sono sotto controllo. Oggi faremo altri accertamenti, per capire se ad esempio soffra di una patologia legata al sistema immunitario che magari risponde solo in caso di infezione».


LE RACCOMANDAZIONI
Nonostante l'aspetto epidemiologico sia definito sotto controllo, dal Ca' Foncello si moltiplicano le raccomandazioni: «È necessario proteggersi con repellenti e non frequentare zone paludose o di acqua stagnante, perchè questo è il periodo in cui le zanzare sono più infette» ribadiscono i sanitari. Il picco del contagio si avrà infatti nelle prossime settimane: «Ci aspettiamo una nuova ondata di casi nelle prossime settimane: alla fine della stagione calda le zanzare sono più infette e il contagio più probabile».

I CONTROLLI
Nonostante questo l'ospedale spegne gli allarmismi: «La situazione è sotto controllo». Ma come ci si spiega questo primo contagio su un soggetto sano? «Dipende anche da quante punture lo hanno interessato - prosegue il medico - se la carica virale è elevata, ad esempio in una zona in cui viene attaccato da un nugolo di insetti e non si ha un luogo dove ripararsi, è possibile che il virus si sviluppi anche su un soggetto sano e relativamente giovane». 

SETTE PRECEDENTI

Il caso del 56enne trevigiano segue quello di un 67enne dell'area di Paese e di un 92enne residente a Casale ricoverati nei giorni scorsi in condizioni gravi, e ad oggi stazionari. Salgono così a 8 i casi di contagio nella Marca dall'inizio dell'estate. La mappatura veneta vede Padova come provincia più colpita. A seguire la provincia di Rovigo, Verona, Venezia, Treviso e Vicenza. Nel Veneto i casi confermati sono circa 120 e 5 sono le persone decedute per le complicazioni dovute all'infezione. «Siamo di fronte a una situazione impegnativa, ma che non deve destare allarme - sottolinea l'assessore alla Sanità regionale Luca Coletto - con un centinaio di casi confermati su una popolazione di circa cinque milioni di abitanti. E i decessi purtroppo avvenuti in soggetti in età molto avanzata».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino