VENEZIA - L'ultimo esempio è quello di piazzale Roma, dove, poco distante dal nuovo pontile, un taxi impediva l'accesso alla riva pubblica. La segnalazione è...
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LE SEGNALAZIONISono tantissimi i casi documentati dall'associazione, dal rio di Noale, al rio Priuli, ma ultimamente la creatività dei privati spicca per ingegno, incurante dell'utilità delle rive per i cittadini. L'ultimo esempio è il rio de la Salute: «Un caso gravissimo, lì c'è una scalinata monumentale pubblica in pietra d'Istra che è stata completamente coperta da una passerella perché il nuovo hotel si è fatto l'approdo privato. Ma non capiscono che le rive hanno una funzione di scambio tra terra e acqua indispensabile a Venezia. Se uno cade in acqua la scalinata serve per tornare a riva, con la copertura diventa impossibile», incalza l'attivista.
ALLERTATO IL COMUNEPer questi motivi sono tante le segnalazioni che fioccano a Comune e Soprintendenza: «Abbiamo spiegato all'ufficio spazi acquei l'importanza delle rive, abbiamo fatto ricorsi alla Soprintendenza che in più occasioni ci ha dato ragione e ha fatto rimuovere i pontili abusivi - chiarisce Gagliardi - Il problema è che i privati intervengono senza rispettare le norme basiche, in alcuni casi c'erano anche viti di acciaio innestate sulla pietra d'Istria». Quindi i cittadini del gruppo chiedono maggiore attenzione per i veneziani: «Abbiamo chiesto di creare posti nei luoghi strategici della città destinati all'ormeggio, come il cimitero, l'ospedale, il Comune e piazzale Roma. Servono posti anche a tempo, da 30' a 6 ore, per consentirci di utilizzare le barche». Quindi l'accusa al Comune: «Non ci ascoltano, se ci danno ragione su due casi, magari intanto concedono 15 permessi agli hotel con troppa facilità. E pensare che l'ex ministro alla cultura aveva definito le rive parte del paesaggio della città, quindi andrebbero tutelate maggiormente», conclude Gagliardi.
Tomaso Borzomì Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino