VENEZIA - Alcune rive saranno rialzate, gli antichi gatoli ripuliti e in alcuni casi spalleggiati dall'inserimento di nuove condotte per dividere gli scarichi delle acque...
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E questo è solo l'inizio del complesso lavoro che prenderà il via in primavera per mettere all'asciutto Piazza San Marco dall'acqua alta. L'intervento è vasto, ma alla fine permetterà di isolare tutta l'area marciana dall'alta marea fino a 110 centimetri, perché oltre ci penserà il Mose. Questa è la quota di salvaguardia prevista per l'area marciana che oggi va sott'acqua a 80 centimetri sul medio mare.
Un progetto da 20 milioni di euro: lo studio di fattibilità è pronto, il progetto preliminare è in fase di ultimazione e a breve partirà la fase di studio da parte dello Iuav per le parti architettoniche e dell'Università di Padova per quelle geotecniche sul terreno ed efficienza idraulica. A lavorarci sono le società Tethis e Kostruttiva, incaricate dal Provveditorato alle Opere pubbliche, ex magistrato alle Acque, tramite il Consorzio Venezia Nuova. L'architetto Francesco Lanza (Thetis) è il capo progetto e segue gli aspetti legati alla tutela e restauro. Altro responsabile è l'ingegnere Lino Pollastri, project manager (Kostruttiva) che invece coordina la parte idraulica. La strategia di protezione della Piazza prevede un intervento per lotti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino