VAL DI ZOLDO - Il sindaco di Val di Zoldo ancora a Roma: dopo l'incontro con il Governo sul tema delle targhe estere, ieri Camillo De Pellegrin è stato ricevuto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MONTAGNE DI PRATICHE
L'incontro di ieri a Roma, alla presenza di due funzionari dell'ufficio immigrazione di Anci, era teso a chiedere all'Associazione nazionale comuni italiani attenzione e aiuto in merito al fenomeno dell'iscrizione degli stranieri alle anagrafi del Paese. A Zoldo l'ufficio preposto, guidato da Alina Maier ieri nella Capitale insieme al sindaco, è in una situazione di costante emergenza per la difficoltà di sbrigare le pratiche e per l'ammucchiarsi ogni settimana di nuove richieste. «Cerchiamo collaborazione, per questo siamo scesi a Roma ha spiegato De Pellegrin a margine dell'incontro -, vorremmo indicazioni precise per capire la diffusione del fenomeno e, da quei dati, partire per rivolgerci al Governo».
SERVONO REGOLE
Si chiedono numeri, insomma, che ieri i due funzionari non avevano e sui quali lavoreranno nelle prossime settimane. De Pellegrin vuole sapere quante sono oggi le richieste di iscrizione iure sanguinis depositate nelle anagrafi italiane. I due interlocutori hanno dimostrato di essere stati messi a conoscenza della questione proprio dall'attenzione posta a mezzo stampa da De Pellegrin, e hanno assicurato di prestare aiuto. «Con questi dati in mano poi possiamo discutere con la politica sulla situazione difficile in cui versano oggi gli uffici anagrafe dei Comuni ha proseguito il primo cittadino -, per sperare venga studiata una norma in grado di limitare il processo».
ANTICHITÀ DELLA DISCENDENZA
«Oggi non esiste alcuna disciplina - prosegue De Pellegrin - sembra strano ma davvero non c'è un limite all'antichità della discendenza che si può vantare per ottenere la cittadinanza italiana. I nostri uffici sono oberati dalle richieste, la norma vorrebbe la produzione della documentazione entro 30 giorni ma questo, sopratutto per i piccoli Comuni, è assolutamente impossibile. E poi, siamo sicuri che vogliamo adibire un dipendente per ogni ufficio a questo lavoro?».
Attorno alla questione lo scorso anno De Pellegrin aveva sollevato un vespaio, che ben presto aveva fatto il giro del Paese, parlando di file interminabili all'ufficio e di agenzie brasiliane addette alla realizzazione delle pratiche necessarie.
Alessia Trentin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino