«Fermate l'assalto dei "brasiliani"», il sindaco De Pellegrin chiede aiuto all'Anci

Giovedì 14 Novembre 2019
«Fermate l'assalto dei "brasiliani"», il sindaco De Pellegrin chiede aiuto all'Anci
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VAL DI ZOLDO - Il sindaco di Val di Zoldo ancora a Roma: dopo l'incontro con il Governo sul tema delle targhe estere, ieri Camillo De Pellegrin è stato ricevuto nel quartier generale dell'Anci. La questione sul piatto, questa volta, era la cittadinanza iure sanguinis. Insomma, non si retrocede di mezzo passo. I grandi cavalli di battaglia del primo cittadino zoldano adesso sono anche all'attenzione delle stanze dei bottoni della Capitale. D'altra parte i due problemi stanno affliggendo gli zoldani senza che si riesca a trovare una via d'uscita. Mentre il divieto alla circolazione di auto con targhe straniere per i residenti in Italia è entrato in vigore nel 2018, per l'arrivo di massa di brasiliani con origini italiane in Val di Zoldo gli uffici comunali si stanno arrabattando da qualche anno.
MONTAGNE DI PRATICHE
L'incontro di ieri a Roma, alla presenza di due funzionari dell'ufficio immigrazione di Anci, era teso a chiedere all'Associazione nazionale comuni italiani attenzione e aiuto in merito al fenomeno dell'iscrizione degli stranieri alle anagrafi del Paese. A Zoldo l'ufficio preposto, guidato da Alina Maier ieri nella Capitale insieme al sindaco, è in una situazione di costante emergenza per la difficoltà di sbrigare le pratiche e per l'ammucchiarsi ogni settimana di nuove richieste. «Cerchiamo collaborazione, per questo siamo scesi a Roma ha spiegato De Pellegrin a margine dell'incontro -, vorremmo indicazioni precise per capire la diffusione del fenomeno e, da quei dati, partire per rivolgerci al Governo».
SERVONO REGOLE
Si chiedono numeri, insomma, che ieri i due funzionari non avevano e sui quali lavoreranno nelle prossime settimane. De Pellegrin vuole sapere quante sono oggi le richieste di iscrizione iure sanguinis depositate nelle anagrafi italiane. I due interlocutori hanno dimostrato di essere stati messi a conoscenza della questione proprio dall'attenzione posta a mezzo stampa da De Pellegrin, e hanno assicurato di prestare aiuto. «Con questi dati in mano poi possiamo discutere con la politica sulla situazione difficile in cui versano oggi gli uffici anagrafe dei Comuni ha proseguito il primo cittadino -, per sperare venga studiata una norma in grado di limitare il processo».
ANTICHITÀ DELLA DISCENDENZA
«Oggi non esiste alcuna disciplina - prosegue De Pellegrin - sembra strano ma davvero non c'è un limite all'antichità della discendenza che si può vantare per ottenere la cittadinanza italiana. I nostri uffici sono oberati dalle richieste, la norma vorrebbe la produzione della documentazione entro 30 giorni ma questo, sopratutto per i piccoli Comuni, è assolutamente impossibile. E poi, siamo sicuri che vogliamo adibire un dipendente per ogni ufficio a questo lavoro?».
Attorno alla questione lo scorso anno De Pellegrin aveva sollevato un vespaio, che ben presto aveva fatto il giro del Paese, parlando di file interminabili all'ufficio e di agenzie brasiliane addette alla realizzazione delle pratiche necessarie.
Alessia Trentin
Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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