Comprano una barca con assegni scoperti e la rivendono on line

Comprano una barca con assegni scoperti e la rivendono on line
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TREVISO - Aveva messo in vendita su internet una barca. E aveva trovato anche un acquirente, che però aveva pagato con un assegno scoperto. Quando, un mese dopo, ha rivisto l'imbarcazione di nuovo in vendita online, l'ha segnalata ai carabinieri, riuscendo a incastrare gli autori della truffa e a rientrare di quanto gli era stato sottratto. 

A orchestrare il raggiro ai danni di un commerciante di Brugine, nel Padovano, nel mese di settembre, due siciliani residenti nella Marca: V.T. di 57 anni, di Treviso, non nuovo a truffe di questo tipo, e P.C., di 54 anni, di Susegana, entrambi trapanesi. Con loro è stato denunciato dai militari della stazione di Ponte San Nicolò anche un 45enne di Maserada, M.T., che nel terzetto aveva il ruolo di intermediario. Era stato lui a rimettere già sul web l'annuncio per la vendita della barca sottratta al commerciante. Il 54enne residente a Susegana, invece, è il titolare di un'officina meccanica a Santa Lucia: si era offerto di tenere in deposito la barca oggetto della truffa. E proprio lì, venerdì sera, è stata recuperata. Entrambi sono stati denunciati a piede libero per ricettazione in concorso, mentre l'accusa più grave, quella di truffa, viene contestata a V.T., originario di Castelvetrano, domiciliato a Treviso, che di fatto avrebbe raggirato il proprietario della barca consegnandogli un assegno da 4.700 euro risultato poi privo di copertura. E naturalmente scomparendo nel nulla insieme al maltolto. 

Quando è stato chiaro che si trovava tra le mani un assegno a vuoto, il commerciante si è rivolto ai militari: una breve indagine, corredata dalla seconda segnalazione, ed ecco scoperti i responsabili. Indagando su V.T., i carabinieri hanno inoltre scoperto che sempre a settembre aveva messo in atto una truffa identica ai danni di un pensionato veneziano di Campagna Lupia, anche lui pagato per una barca con un assegno scoperto, stavolta dell'importo di 2.500 euro. Il sospetto è dunque quello di non aver solamente risolto un singolo caso, ma di aver fatto emergere qualcosa di più esteso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino