PORDENONE - La lombosciatalgia non gli impediva di frequentare gli amici, viaggiare e lavorare la sera in un bar. E non lo costringeva nemmeno a sottoporsi a terapie. Ex...
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Secondo i giudici contabili, l’ex bersagliere ha procurato un ingiusto danno erariale. A nulla è valsa la memoria presentava dal caporal maggiore per precisare che non ha lasciato l’esercito perché «smascherato dalle indagini penali», come afferma la Procura, ma perché le sue condizioni di salute non gli avrebbero permesso di fare il soldato. L’uomo chiedeva pertanto che l’importo dovuto fosse ricalcolato e limitato ai giorni di assenza per i quali c’è la prova che ingannava l’amministrazione militare.
I giudici sono stati inflessibili. Le assenze erano giustificate da certificati medici per lombosciatalgia o discopatia, eppure l’ex bersagliere è stato visto guidare e lavare l’auto, frequentare amici e lavorare in locali pubblici. I periodi contestati vanno dal 25 marzo al 17 ottobre 2007; il 5 dicembre, allo scadere di una licenza ordinaria, non rientrava in servizio restando assente ingiustificato fino al 13 gennaio 2008; il 19 febbraio, dopo una licenza, è rimasto assente ingiustificato fino al 14 ottobre 2008; il 31 ottobre 2008, alla fine di una licenza di convalescenza, non è rientrato in servizio restando assente fino al 4 gennaio 2009, data in cui si è congedato. La somma da restituire all’amministrazione militare, come avviene in questi casi, dovrà essere rivalutata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino